Caltanissetta, 22 Mar. – Si è aperto nell’aula della Corte d’Assise di Caltanissetta il processo quater per la strage di via D’Amelio in cui morirono il giudice Paolo Borsellino e gli agenti di scorta.
Imputati i boss Vittorio Tutino, Salvo Madonia e Calogero Pulci, Francesco Andriotta e Vincenzo Scarantino, i tre falsi pentiti autori del depistaggio costato l’ergastolo a 7 innocenti.
La Procura ha illustrato la sua lista testi che prevede l’esame di 300 tra pentiti, politici, inquirenti e familiari delle vittime.
L’avvocato Fabio Repici, legale di Salvatore Borsellino, il fratello del giudice ucciso dalla mafia, ha chiesto la citazione come testimone al nuovo processo del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Spetta ora alla Corte d’Assise decidere se ammetterlo. Il Capo dello Stato, all’epoca dell’eccidio, era presidente della Camera: proprio a questo suo ruolo è legata la richiesta avanzata dal legale.
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