Catania – L’ex sindaco di Mascali (Catania) ed ex deputato regionale, Biagio Susinni, e l’ex presidente del consiglio comunale, Filippo Monteforte, sono stati arrestati dai carabinieri nell’ambito di un’operazione antimafia. Dieci in tutto i provvedimenti notificati ad altrettante persone ritenute responsabili a vario titolo di corruzione aggravata dal metodo mafioso. L’indagine, avviata nel gennaio 2011 e conclusasi nell’estate del 2012, aveva gia’ portato nell’aprile 2013 allo scioglimento del consiglio comunale di Mascali pe infiltrazioni mafiose derivanti da un patto tra amministratori locali, imprenditori e referenti del clan Laudani.
Biagio Susinnifu arrestato la prima volta nel marzo del 1991 su ordine di cattura del giudice istruttore Felice Lima per abuso d’ufficio al fine di lucro. Era allora era capogruppo all’Ars per il partito repubblicano e sindaco di Mascali. In quella occasione venne arrestato pure Monforte (allora della Dc), assessore alla Viabilita’ e al traffico. In quell’inchiesta il sindaco e altri amministratori erano accusati di aver fatto in modo di affidare il servizio comunale di rimozione auto a una ditta che non possedeva nemmeno un carro attrezzi, e a due ditte esistenti solo sulla carta e create appositamente il servizio di pulizia col metodo della trattativa privata. Nell’indagine era entrato anche l’omicidio di Giorgio Benfatto, un ex pugile proprietario di una palestra, assassinato un anno prima nel 1990 a Mascali. Benfatto infatti aveva ricevuto gratuitamente dal comune l’ uso dei locali della palestra e risultava proprietario di una ditta di nettezza urbana coinvolta nell’inchiesta.
L’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia ha portato alla luce un disegno criminale finalizzato alla corruzione nato gia’ durante i primi anni Novanta, interrotto dall’operazione che ha portato in carcere nel 1993 Susinni e Monforte, e successivamente ripresa nel 2009. I due che negli anni si sono alternatialla carica di sindaco e presidente del consiglio comunale, secondo l’accusa anche avvalendosi di impiegati comunali di Mascali avrebbero messo in atti ripetuti atti di corruzione con imprenditori compiacenti e con l’appoggio di esponenti del clan Laudani. In particolare l’imprendiotre Alfio Luciano Massimino avrebbe promesso appartamenti in cambio di favori nella realizzazione del piano regolatore comunale che di fatto avrebbe favorito la costruzione di appartamenti e ville. I magistrati catanesi hanno avviato l’indagine a carico di Alfio Romeo, ritenuto esponenti del clan Laudani, e proprio dalle conversazioni intercettate che avvenivano all’interno del ristorante “Liperus” di Piedimonte Etneo emergevano frequenti incontri con l’onorevole Biagio Susinni, durante i quali venivano concordate variazioni al Prg per favorire il clan mafioso dei Laudani e gli “amici” imprenditori di Mascali e Catania. Susinni avrebbe inoltre fatto credere ad alcune persone indagate di avere la possibilita’ dietro pagamento di denaro di intervenire presso la Corte di Cassazione e l’universita’ di Messina al fine di pilotare alcune sentenze e favorire gli studenti per il superamento dei test di ingresso alla facolta’ di farmacia e medicina o di esami alla facolta’ di giurisprudenza.
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