SIRACUSA – L’apertura della discarica in contrada Stallaini, a pochi metri dall’area protetta di Cava Grande del Cassibile, sembrava pratica chiusa dato lo stop alle autorizzazioni da parte dell’assessorato regionale al territorio ed ambiente. Oggi invece apprendiamo con sgomento la decisione del Tar di Palermo di accogliere il ricorso dell’azienda Soambiente che in uno dei più bei luoghi della Sicilia intende costruire una discarica dove conferire inerti e rifiuti tossici”. Questa la posizione del gruppo parlamentare all’Assemblea Regionale Siciliana in merito alla rinnovata autorizzazione dei lavori per la costruzione di una discarica a pochi metri dalla zona Sic della riserva naturale di Cava Grande. I parlamentari M5S si stanno adoperando con gli strumenti di legge per evitare che si deturpi irreparabilmente un territorio che andrebbe invece tutelato, così come prevedono le normative vigenti proprio su quell’area.
I deputati del Movimento 5 Stelle all’Ars stanno già muovendosi su tre direzioni: “Avere una discarica a soli 350mt da un sito SIC come quello di Cava Grande è inaccettabile- sostiene il parlamentare Stefano Zito già firmatario di un’apposita interrogazione, che aggiunge- il M5S presenterà immediatamente una mozione che impegni il governo a revocare le autorizzazioni per la realizzazione della discarica o a rilasciare nuove autorizzazione in seguito alle decisioni della CGA Regione Sicilia”. L’argomento discarica a Cava Grande verrà inserito alla prima seduta d’aula disponibile come ordine del giorno, mentre sono già pronte le richieste di accesso agli atti.
“E’ giunto il momento di smetterla di parlare di discariche, termovalorizzatori o impianti di pirolisi – aggiunge la deputata Gianina Ciancio – Il governo ha a disposizione tutti gli strumenti normativi e infrastrutturali per applicare realmente la strategia “rifiuti zero”. Abbiamo le risorse umane per applicare la differenziata spinta (come previsto dalla normativa Europea, Nazionale e Regionale) ma gli impianti di riciclaggio non ricevono materia prima, i bandi per la costruzione di nuovi impianti di compostaggio sono fermi, non si adottano provvedimenti seri per la riduzione della produzione di rifiuti a monte, le nostre esortazioni a costruire anche in Sicilia dei centri come Vedelago sono state puntualmente ignorate. Questo governo- conclude la deputata- deve togliere la maschera e dire una volta per tutte da che parte sta. Se dalla parte dei cittadini e dell’ambiente, o dalla parte dei proprietari delle discariche e di chi dei rifiuti ha fatto un vergognoso business”.
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