Politica

Il M5S le comprò la casa finita all’asta, lei si candida con Forza Italia

Tra le fila dei candidati di Forza Italia spunta a sorpresa il nome di Martina Guarascio, figlia del muratore morto per difendere la sua casa di Vittoria finita all’asta. La notizia, diffusa ieri dal deputato nazionale Nino Minardo, ha scatenato in poche ore fiumi di polemiche e l’indignazione di molti internauti, che hanno parlato di poca riconoscenza e arrivismo. Si, perchè quella casa, che era costata la vita al padre, Giovanni Guarascio, era stata restituita alla famiglia di Martina grazie al contributo economico dei Cinque Stelle.

La mobilitazione nazionale per aiutare la famiglia Guarascio

Quattordici deputati pentastellati avevano devoluto parte del loro stipendio, in tutto 30.000, per permettere alla famiglia Guarascio di acquistare la loro stessa abitazione, finita all’asta, come molte case del ragusano, per debiti non sanati. Non solo, era partita anche una mobilitazione nazionale, per una raccolta fondi che permettesse alla moglie di Guarascio, rimasta fortemente ustionata, di potersi curare.

Lo schiaffo al Movimento Cinque Stelle

Oggi la notizia di questa candidatura proposta dai Siciliani indignati di Gaetano Armao, è un boccone amaro da buttar giù per Giancarlo Cancelleri che ha commentato: «Siamo contenti per lei, si vede che le abbiamo restituito tanta di quella serenità, da potere pensare pure di dedicarsi alla politica attiva. Ci dispiace solo che abbia scelto il lato sbagliato. Quella casa noi la ricomprammo e la restituimmo alla famiglia sottraendola alla disperazione, ma soprattutto, per accendere i riflettori sul problema delle aste giudiziarie, che rappresentano un vero incubo per tantissimi. Per mettere argine al fenomeno facemmo approvare all’Ars un disegno di legge voto per l’impignorabilità della prima casa, tutt’ora fermo a Roma».

«Casa Guarascio – ha aggiunto Cancelleri – non è che uno dei tanti progetti finanziati con la restituzione di parte degli stipendi dei 14 deputati all’Ars. Oltre a questo sono stati finanziati un fondo per il microcredito che ha erogato prestiti a tassi agevolati a un centinaio di imprese siciliane, la famosa “trazzera” che “ricucì” la Sicilia subito dopo il crollo di un viadotto sulla Palermo-Catania, 60 borse di studio per atleti disabili, e tre progetti di riqualificazione del territorio grazie all’operazione “Boom polmoni urbani».

Carmelinda Comandatore

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