PALERMO – Mentre la Regione dorme, la Costa Concordia si allontana da Palermo. Arriva da Roma infatti la notizia che la carcassa della nave starebbe per prendere irrimediabilmente la via della Toscana. Lo scrive una nota del Movimento Cinque Stelle dell’Ars.
Nel corso della risposta ad una interrogazione dell’onorevole Realacci, il Ministrero dell’Ambiente, infatti afferma che la Concordia è destinata alla demolizione e, come tale, soddisfa la definizione di rifiuto ai sensi delle direttiva 2008/98 UE e del regolamento (CE) n 1013/2006, e, pertanto, le competenze sono in capo alla Regione Toscana.
In soldoni, la Concordia si avvia verso Piombino, stabilimento che deve essere attrezzato allo scopo. Operazione, quest’ultima, che intanto è già partita: proprio nei giorni, scorsi, infatti, è stato sottoscritto un protocollo di intesa per “interventi di infrastrutturazione, riqualificazione ambientale e di reindustrializzazione dell’area portuale di Piombino” che metterà al più presto sul piatto “le risorse finanziarie alla realizzazione del primo lotto dei lavori per 110 milioni di euro”.
Lo stabilimento di Piombino, il più vicino all’isola del Giglio, infatti, attualmente non è assolutamente in grado di accogliere il relitto della Concordia per oggettive e gravi carenze strutturali che lo Stato è intenzionato a colmare, nonostante il cantiere di Palermo sarebbe già in grado di effettuare i lavori.
Come affermato dalla direzione generale del Trasporto Marittimo, in risposta ad una richiesta del deputato M5S alla Camera, Claudia Mannino, “l’unico bacino di carenaggio (…) esistente sul territorio nazionale si trova presso lo stabilimento Fincantieri di Palermo (…) e la manodopera utilizzata è presumibilmente di livello specialistico e capace, in quanto trattasi di uno degli stabilimenti più importanti d’Europa a livello di riparazione e trasformazione navale”.
Per portare la Concordia a Palermo il Movimento 5 Stelle ha prodotto atti parlamentari alla Camera, al Senato e all’Ars. L’interrogazione dei deputati regionali (primo firmatario Sergio Tancredi) a due mesi di distanza dalla presentazione e in presenza di una grave crisi dei cantieri non ha però ricevuto ancora risposte.
“Quella di Piombino – dicono i deputati M5S all’Ars – è una scelta folle, che sta per andare in porto perché la Regione non ha opposto la minima resistenza. Se Crocetta pensasse meno alle nomine e alle questioni di bottega e andasse più spesso a Roma a battere i pugni sul tavolo, probabilmente i Cantieri navali di Palermo avrebbero avuto qualche speranza in più di ottenere la sostanziosa commessa”.
“Dopo due mesi – continuano i deputati – il governo regionale non ha sentito nemmeno il bisogno di rispondere ad una nostra interrogazione sulla Concordia. La verità è che la politica arranca, mentre la crisi galoppa e rischia di metterci davanti ad altri gravi, tragici, episodi”.
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