ROMA (ITALPRESS) – “Sento voci e vedo anche dichiarazioni pubbliche di alcuni che vorrebbero spostare il flusso del potere e centralizzarlo. Vorrebbero decidere a Roma che cosa deve accadere nelle periferie. Ma questo sistema è tipico dei partiti. Io presto da quindici anni gratuitamente la mia opera insieme a migliaia di volontari che hanno consentito di coinvolgere gli iscritti nelle scelte del Movimento.
La tendenza a centralizzare mi preoccupa perché vedo la volontà di trasformare il Movimento in partito”. Così Davide Casaleggio a Bruno Vespa per il suo nuovo libro, in uscita il 29 ottobre da Mondadori – Railibri.
Se avvenisse questa trasformazione resterebbe? “Non entrerei in nuovi contesti partitici. Rimarrei nel movimento”.
Rousseau e Movimento non sono scindibili? “Rousseau è un metodo di partecipazione dal basso scritto in tutte le carte fondative del MoVimento 5 Stelle. Il metodo di partecipazione dal basso è inscindibile dal concetto stesso di Movimento. Altrimenti si passa all’organizzazione di partito”. Il M5s può trasformarsi in partito? “Se la maggioranza delle persone decidesse di farlo, dubito che ci sarebbe un’unità d’intenti con la minoranza”. In questo caso ci sarebbe una scissione? “Se qualcuno vuole costituire un partito, credo che seguirebbe l’esempio di altri fuoriusciti che hanno cercato nuovi simboli”.
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