di redazione
L’Ue ha bloccato 220 milioni di euro di fondi P.O.R. destinati alla Sicilia per irregolarità e violazioni di legge, commesse dal dipartimento regionale per la Programmazione della Regione che dipende direttamente dalla Presidenza. Gli ispettori UE hanno puntato il dito contro la Regione e sulle “carenze significative nel funzionamento dei sistemi di gestione e controllo, tali da giustificare l’interruzione dei termini di pagamento”. La Regione avrà comunque due mesi di tempo per evitare che il blocco venga trasformato in un taglio delle risorse.
“Dalla relazione degli ispettori di Bruxelles emerge una gestione disastrosa dei fondi europei, che è un danno d’immagine per la Sicilia e uno schiaffo a imprese e lavoratori in difficoltà. Agli occhi dell’Europa siamo inaffidabili. E questo rischiamo di pagarlo non solo ora, ma con pesanti tagli ai prossimi finanziamenti”. Lo ha detto Rita Borsellino – “In un momento così delicato per l’economia siciliana – prosegue – i fondi europei dovrebbero servire a dare ossigeno a imprese e lavoratori. Invece, da un lato non vengono utilizzati, come lamentato poche settimane fa dal presidente del Consiglio Mario Monti nell’incontro con il governatore Lombardo . Dall’altro, come leggiamo oggi dalla relazione degli ispettori della Commissione europea, vengono gestiti in modo irresponsabile, con irregolarità nelle procedure e con controlli parziali e inadeguati”
“Stiamo perdendo l’ennesimo treno per lo sviluppo – aggiunge – ma soprattutto stiamo mettendo a serio rischio i rapporti tra la Sicilia e l’Europa. Oggi rischiamo di dover restituire più di 200 milioni di euro. Nei prossimi anni, invece, anche alla luce dei nuovi regolamenti, l’inaffidabilità della Regione può seriamente tramutarsi in forti tagli ai finanziamenti all’Isola da parte della Commissione”.
“Tutto ciò conferma quanto ho denunciato in questi anni a Bruxelles – conclude – e soprattutto mi spinge a portare avanti con forza il lavoro iniziato al Parlamento europeo per chiedere che una parte dei fondi strutturali possa essere gestita direttamente dai comuni, a partire da grandi aree metropolitane come quella Palermo”.
“Il governo Lombardo, non solo puntualmente rende lento il percorso di questi fondi, ma li indirizza verso assi che non possono produrre una spinta per la Regione, dichiara Marianna Caronia, parlamentare regionale del PID. Purtroppo dubito che i due mesi concessi per riordinare le pratiche siano sufficienti, ma la Sicilia non può consentirsi di sprecare altro denaro. Per il futuro – conclude la Caronia – occorrerà concentrare il lavoro degli uffici sul turismo, che deve costituire una risorsa primaria dell’economia, e sulla formazione, non certo quella banalmente clientelare che non serve a nessuno, ma quella ragionata, che scaturisce da un patto formativo fra imprese ed enti, in modo da immettere nel mondo del lavoro soggetti preparati.
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