Lotta al Covid, una giornata per dire “Grazie” ai camici bianchi
Si celebra il 20 febbraio la Giornata nazionale dei professionisti sanitari, sociosanitari, socioassistenziali e del volontariato. Proposta dal regista Ferzan Ozpetek e dal presidente della Siae Mogol e istituita dal Parlamento con una legge approvata – su input del presidente del Senato Elisabetta Casellati – in via definitiva e all’unanimità, lo scorso 4 novembre, da parte della Commissione Affari Costituzionali del Senato, riunita in sede deliberante, la Giornata è pensata come un “momento per onorare il lavoro, l’impegno, la professionalità e il sacrificio del personale medico, sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato nel corso della pandemia da Coronavirus nell’anno 2020”. A Roma si è svolta una cerimonia presso la sede della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici (Fnomceo).
“Desidero manifestare la mia sincera gratitudine, nella giornata istituita per onorare il loro impegno, a tutti i “camici bianchi” siciliani, personale sanitario, sociosanitario, socio assistenziale e del volontariato. Senza il loro spirito di servizio, senza la loro abnegazione, a volte spinta fino al sacrificio della vita, gli effetti della pandemia in Sicilia sarebbero stati certamente più drammatici. È soprattutto grazie alla loro opera instancabile, profusa in ogni momento di questo terribile anno nel quale il Covid-19 ha condizionato fortemente la nostra vita, che possiamo oggi guardare con cauta speranza al prossimo futuro, in attesa di completare la campagna di vaccinazione”.
Lo afferma il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, in riferimento alla prima Giornata nazionale dei Camici bianchi.
“Doveri del medico sono la tutela della vita, della salute psico-fisica, il trattamento del dolore e il sollievo della sofferenza, nel rispetto della libertà e della dignità della persona”. È l’incipit dell’articolo 3 del Codice di Deontologia medica ad essere inciso sulla targa in memoria dei 326 medici e odontoiatri caduti per il Covid, affissa presso la sede della Fnomceo. A svelare la targa commemorativa, la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, alla presenza del presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico, del ministro della Salute, Roberto Speranza, del presidente della Pontificia Accademia per la Vita, monsignor Vincenzo Paglia, del presidente della Fnomceo, Filippo Anelli e di un picchetto d’onore dell’Esercito italiano. Presenti anche l’attore Enrico Lo Verso che ha letto alcuni brani e intermezzi musicali del tenore Francesco Zingariello, accompagnato da un quartetto d’archi. In parallelo alla cerimonia di Roma, si è svolta una celebrazione analoga celebrazione a Codogno, presso l’ospedale civico, dove proprio il 20 febbraio del 2020, fu individuato il “paziente 1”, ed è stata scoperta una seconda targa, offerta dalla Fnomceo e dal Comitato Permanente dei Medici Europei (CPME) in memoria di tutti gli operatori sanitari d’Europa.
“Le parole del nostro Codice deontologico, del nostro Giuramento, sono state scelte una a una, con cura e ponderazione, per rappresentare, in maniera pregnante, i nostri valori etici: i precetti che, come medici, ci autoimponiamo per regolare e indirizzare l’esercizio della Professione”, ha affermato Anelli. “È durante la pandemia di Covid, però, che tali parole hanno preso vita, si sono incarnate in tutti i nostri colleghi che hanno compiuto, in silenzio e lontano dai clamori, il loro dovere di tutelare la salute, sino all’estremo sacrificio – ha proseguito – Sono, ad oggi, 326 i medici e gli odontoiatri che hanno perso la vita, contagiati dal Covid”.
Poi il presidente Anelli ha spiegato che “è doveroso, per noi, ricordare il loro sacrificio proprio attraverso le parole del Codice; è importante che i nostri concittadini, almeno una volta l’anno, si fermino a riflettere sull’importanza della professione medica e delle professioni sanitarie, quali garanti dei diritti e fautrici della ‘democrazia del bene – ha concluso il presidente Fnomceo -. È significativo che le Istituzioni, dopo aver fortemente voluto la Giornata, siano insieme a noi a celebrarla, come segno tangibile di gratitudine e di vicinanza: anche noi siamo grati a loro per condividere il peso e l’onore della memoria. Memoria che richiama tutti noi al dovere di garantire la sicurezza dei nostri operatori, diritto innegabile di ogni lavoratore e presupposto, per quanto riguarda la sanità, della sicurezza delle cure”.
“Il nostro sistema sanitario nazionale, pur tra le tante difficoltà – scrive in un messaggio il presidente della Repubblica Sergio Mattarella -, sta fronteggiando una prova senza precedenti e si dimostra più che mai un patrimonio da preservare e su cui investire, a tutela dell’intera collettività. Per queste ragioni rivolgo, a nome di tutti gli Italiani, un saluto riconoscente a tutto il personale sanitario ed esprimo commossa vicinanza ai familiari dei caduti per la salvaguardia della salute di tutti noi”.
Un messaggio anche da Papa Francesco, per il quale “l’esempio di tanti nostri fratelli e sorelle, che hanno messo a repentaglio la propria vita fino a perderla, suscita in tutti noi viva gratitudine ed è motivo di riflessione”.
“Bisogna ridare ossigeno alle aziende e mettere in sicurezza il Paese perché senza salute non c’è ripresa economica”, ha sottolineato il presidente del Senato, Casellati, mentre per il presidente della Camera, Fico, “dobbiamo investire con lungimiranza e passionalità affinché tutti possano sentirsi parte di un sistema pubblico fondamentale per i cittadini”.
“Dobbiamo aprire una nuova stagione di investimenti sul Servizio Sanitario Nazionale, che è davvero la meta più preziosa che abbiamo e dobbiamo investire con tutte le energie di cui disponiamo”, ha evidenziato il ministro della Salute, Speranza.
“Questa pandemia mi ha lasciato purtroppo molti amici che non ci sono più, la solitudine che abbiamo vissuto tutti chiusi in casa e la speranza che questo virus possa essere sterminato completamente, cosa che avverrà gradualmente. L’importante è che tutti rimaniamo molto attenti”, ha detto il presidente della Siae, Giulio Rapetti Mogol.