L’Ospedale dei Bambini “Giovanni di Cristina” festeggia 140 anni dalla fondazione
Sono passati ben 140 anni dalla Fondazione dell’ospedale dei Bambini “Giovanni di Cristina” di Palermo. Una storia così lunga e prestigiosa non poteva che essere celebrata degnamente ed è quello che è avvenuto al Camplus Palermo dove si è svolto un evento della durata di due giorni, con un programma scientifico che ha visto come presidenti del comitato organizzatore Roberto Colletti (dg dell’Arnas Civico-Di Cristina), Maria Lucia Furnari e Giovanni Corsello.
Due giorni per festeggiare l’importante traguardo quindi ma anche per tracciare una linea tra passato, presente e futuro con tre sessioni scientifiche con più di 30 relatori e 20 componenti del comitato organizzatore.
Fra gli ospiti non poteva mancare l’assessore Giovanna Volo, il neodirettore del Dasoe Salvatore Requirez che ha aperto i lavori in qualità di direttore sanitario uscente dell’Arnas Civico, ed ancora il rettore dell’Università degli Studi di Palermo Massimo Midiri e del preside della Scuola di Medicina e Chirurgia Marcello Ciaccio, il presidente dell’Ordine dei Medici Toti Amato e il presidente dell’Accademia di Scienze Mediche Aldo Gerbino.
La prima delle tre sessione di approfondimento scientifico, nel pomeriggio di venerdì 16 dicembre, è stata dedicata alla Pandemia da Covid-19 nel corso della quale è stato mostrato il modello organizzativo adottato dall’Ospedale dei Bambini con approfondimenti sul modo in cui sono state affrontate le emergenze nel pronto soccorso pediatrico, ed ancora il ruolo degli infermieri e gli aspetti sociali e psicologici inevitabilmente legati al periodo pandemico che si sono mostrati ancora più rilevanti in ambito pediatrico.
La seconda sessione, sempre venerdì pomeriggio, è stata dedicata alle emergenze specialistiche con focus sugli ambiti infettivologici, sulle emergenze respiratorie, gastroenterologiche e nefrologiche.
La terza ed ultima sessione si è svolta nel corso della mattinata di ieri ed è stata dedicata alle altre emergenze di area pediatrica, fra cui le emergenze cardiologiche, anestesiologiche, emotrasfusionali, oncologiche, neuroriabilitative, chirurgiche e psichiatriche. La sessione si è chiusa con gli approfondimenti dedicati alla radiologia pediatrica e agli screening neonatali.
“L’Ospedale dei Bambini Rappresenta un unicum in Sicilia – afferma il direttore generale dell’Arnas Civico di Palermo Roberto Colletti – si tratta infatti dell’unica struttura ospedaliera regionale interamente dedicata ai bambini, quindi va utilmente potenziata e valorizzata al massimo come del resto è stato fatto in questi anni e come questo governo regionale si è recentemente impegnato a fare attraverso il completamento dei lavori del Polo Pediatrico presso l’ex Cemi. L’Arnas Civico sta investendo molte risorse sull’ospedale dei Bambini con l’obiettivo di arricchire ulteriormente l’offerta sanitaria, anche di alta complessità, per i bambini siciliani”
“Nato alla fine dell’800 per migliorare la qualità della vita dei bambini siciliani, la cui mortalità allora era ancora molto alta e spesso legata a malattie infettive e malnutrizione, l’Ospedale dei Bambini a 140 anni di distanza è ancora un punto di riferimento sicuro per gran parte del territorio regionale – afferma il professore Giovanni Corsello. – All’interno dell’area pediatrica questa struttura e riuscita a garantire negli anni cura adeguate in tutte le aree specialistiche, senza mai rinunciare ad implementare l’offerta grazie all’innovazione tecnologica e alla ricerca scientifica. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di tutelare il diritto alla salute dei bambini, in un contesto di equità e omogeneità territoriale capace di garantire livelli assistenziali equiparabili ai migliori livelli nazionali. Non va dimenticato inoltre il fondamentale ruolo che questo ospedale ha svolto negli anni per la formazione dei pediatri per una vasta area del territorio regionale. Certamente – conclude Corsello – è nostra ferma intenzione proseguire lungo questa strada anche in vista delle importanti prospettive che ci aspettano nel prossimo futuro”.