Locali Unict, studenti denunciano: “Sprecati 8 milioni di euro”

CATANIA – Protesta del Coordinamento universitario di Catania, che ha denunciato sprechi da parte dell’Università di Catania.

Il Coordinamento universitario di Catania denuncia che ci sono tre immobili realizzati e non utilizzati dall’Ateneo catanese, che negli ultimi anni avrebbe speso 8 milioni di euro per l’affitto di alcuni locali. La protesta è avvenuta ieri, con l’affissione di alcuni cartelli davanti alle opere “incriminate”.

Gli immobili chiusi e inutilizzati

Uno di questi è lo stabile di via Umberto, che è chiuso. Secondo quanto denunciano gli studenti sarebbero stati spesi circa 1,8 milioni di euro tra affitti e ristrutturazione. Mentre per lo stabile in via del Plebiscito, sarebbero stati “spesi più di 3 milioni di euro di fondi europei per realizzare un auditorium”, che non può essere utilizzato, in quanto mancherebbe “il collaudo e l’Ersu si rifiuta di prenderlo in consegna”, afferma il Coordinamento.

Anche la Città della Scienza, è al centro della denuncia degli studenti, che ritengono sia sottoutilizzato e poco fruibile per gli studenti. Il Coordinamento ha anche rilevato che dal 2008 al 2016, sarebbero stati spesi circa 8 milioni di euro per costi di locazioni passive, mentre l’Ateneo catanese possiede più 130 beni immobili.

La replica del rettore Francesco Basile

“Sono perfettamente consapevole della legittima aspettativa dei nostri studenti, che reclamano spazi nei quali poter effettuare confortevoli e proficue attività didattiche, ma anche residenziali, culturali, ricreative e di socializzazione – ha dichiarato il rettore Francesco Basile -. Proprio la settimana scorsa abbiamo consegnato alla Scuola di Medicina un nuovo polo didattico e, come ho annunciato in occasione dell’inaugurazione, stiamo lavorando alla rimodulazione degli edifici siti in via Androne, quasi del tutto abbandonati dai dipartimenti scientifici che si sono trasferiti alla Torre Biologica, e – in sinergia con il Comune – alla progettazione di un campus universitario nell’area di via Plebiscito che verrà prossimamente lasciata libera dal vecchio ospedale Vittorio Emanuele”.

Affitti passivi

“Stiamo conducendo una puntuale analisi, sia dell’attuale patrimonio edilizio sia delle opere in corso di esecuzione al fine di azzerare completamente gli affitti residui – ha aggiunto Basile -. Già negli ultimi due anni l’Ateneo ha avviato un processo di razionalizzazione che ha portato all’azzeramento degli affitti di Palazzo Hernandez e via Umberto con un risparmio di circa 600 mila euro per ogni anno. Appena saranno terminati i lavori di ristrutturazione dell’immobile di proprietà di Via San Nullo, potranno essere liberati anche i locali di Piazza Bellini e di Via di Sangiuliano”.

L’edificio di via Umberto

E in riferimento ai casi segnalati dal Coordinamento universitario, il rettore dell’Università di Catania ha dichiarato di essere disponibile al confronto, fornendo alcune precisazioni. “Per quanto riguarda l’edificio di via Umberto – ha detto Basile -, esso non è mai stato di proprietà dell’Università di Catania, ma concesso in locazione all’Ateneo fino al giugno 2016, termine oltre il quale l’amministrazione dell’Università non ha reputato opportuno rinnovare l’affitto, vista anche l’esosità del canone”.

“Nell’ottica di una razionalizzazione degli affitti passivi e del miglior utilizzo delle strutture, tutti gli uffici e le attività prima ospitati in quell’immobile sono adesso stati ricollocati in edifici di proprietà, – precisa il rettore – ottenendo un sensibile contenimento della spesa a vantaggio dei servizi per la didattica e per la ricerca, oltre che benefici logistici e d’immagine”.

Città della Scienza

In relazione alla Città della Scienza, Basile ha spiegato che si tratta di una struttura di prestigio nella quale l’Università di Catania ha investito molto, grazie a un finanziamento iniziale del ministero, e per la quale sono costantemente al lavoro per individuare e ottenere quei finanziamenti che servirebbero a far decollare definitivamente una struttura.

Auditorium di via Plebiscito

Infine, per quanto attiene all’auditorium di via Plebiscito (ex sede Gil ed ex Cpo Experia), il rettore dell’Ateneo catanese chiarisce che “la struttura è stata ristrutturata dalla Soprintendenza per farne un auditorium da assegnare all’Ersu di Catania, in attesa che vengano ultimati alcuni collaudi più volte sollecitati dalla presidenza dell’Ersu, e risolti alcuni problemi tecnici. L’Università si rende disponibile a concorrere alla spese e alla gestione, finalizzata ad iniziative culturali, da realizzare in convenzione con l’Ersu, quando sarà pronta. Certamente, condividiamo la richiesta degli studenti e dei cittadini affinché questo iter si concluda nel più breve tempo possibile, in maniera da poter restituire questo prestigioso immobile alla fruizione pubblica”.