Messina

“Lo Scienziato dello Spirito”, a Messina il docufilm su Roberto Assagioli


“Roberto Assagioli, lo Scienziato dello Spirito” è il film documentario sulla ‘Psicosintesi’ scritto e diretto da Maria Erica Pacileo e Fernando Maraghini. Il film è stato presentato su invito della VENICE FILM COMMISSION alla 74a Mostra del Cinema di Venezia\Spazio Regione del Veneto.

Di cosa si tratta

“Un viaggio nelle “profondità dell’anima e nelle “altezze” dell’edificio umano; un viaggio di conoscenza che ci accompagna tra visioni e testimonianze alla scoperta della vita, e dell’opera di Roberto Assagioli, medico psichiatra, padre fondatore della Psicosintesi”. Un percorso strutturato su parole e scene evocative alternate a contributi autorevoli di personaggi che hanno conosciuto personalmente Assagioli, formandosi con lui o che, sul suo metodo hanno basato la loro vita, professione o azioni di auto-formazione.

L’operato di Roberto Assaggioli

Roberto Assagioli (Venezia 1888 – Capolona, AR 1974) medico psichiatra fonda nel’900 la Psicosintesi metodo tutt’oggi utilizzato e insegnato non solo in Italia ma nel mondo. Utilizzato per la prima volta nel 1926 nella sua accezione scientifica il termine “Psicosintesi” significa “metodo inclusivo basato sul principio dell’organizzazione della personalità intorno ad un centro unificatore”, termine che darà il nome all’Istituto da lui fondato a Firenze nel 1946. L’Istituto nato prima sotto il nome di Istituto di Cultura e Terapia Psichica nel 1926 a Roma, chiuso poi fino al 1946 a causa dell’ostilità da parte del governo fascista, riaprirà a Firenze con l’obiettivo di diffondere la conoscenza ed insegnare il corretto uso dei nuovi metodi di psicologia e psicoterapia applicate, e in modo particolare la Psicosintesi.

Un omaggio dei registi

Un viaggio nella Psicosintesi e nei benefici per l’essere umano. Un omaggio a Roberto Assagioli e al suo metodo, sperimentato personalmente da Maria Erica Pacileo e Fernando Maraghini sceneggiatori e co-registi del film documentario di 95 minuti “Roberto Assagioli, Lo Scienziato dello Spirito”. Una produzione che inizia esattamente nel giorno della “fine” come sottolineano i coregisti, ovvero il 23 agosto, giorno della ricorrenza della morte dello psichiatra, con l’intento di ricostruire una vita per il futuro. Tra le sue numerose frequentazioni ricordiamo Jung, Tagore, Pirandello, solo per citarne alcuni.

Un viaggio a ritroso nel tempo

“Si è voluto iniziare dalla ‘fine’ per ricostruire una vita per il futuro – spiegano – Tutto nasce da un bisogno di rendere “vivo” e “attuale” il personaggio Roberto Assagioli che oggi non esiste più se non attraverso le fotografie o in un inedito filmato Super 8 ritrovato in Svizzera. La scelta stilistica è ricaduta sull’utilizzo di materiali fotografici di repertorio come materia
viva mossa dal vento.

E il ritorno al nostro tempo

Le immagini di Assagioli sono state collocate nella realtà del nostro tempo: affisse su reti di recinzioni, pali della luce, muri, ma anche su cespugli nel bosco o dentro l’acqua dei fiumi. L’acqua e i fiumi sono un filo rosso che cuce l’andamento della storia di Assagioli. Ogni spazio naturale è stato considerato come un elemento scenografico atto a creare atmosfere poetiche. In quest’ottica un ‘semplice’ campo di girasoli diventa l’umanità in cammino. Un’immagine che rappresenta uno dei punti fondamentali della teoria assagioliana: “I Tipi Umani”.

Un anno di lavorazione in giro per il mondo

E sono ben 23.000 i kilometri percorsi per girare l’intero film documentario, lavorazione durata 1 anno e 4 mesi da Agrigento a Zurigo, per poi raggiungere anche il Chaco Boliviano che è stato luogo di esperimento per l’applicazione della Psicosintesi presso popolazioni lontane dal pensiero occidentale. Molte le città italiane toccate: Alessandria, Modena, Salerno, Città della Pieve e poi Roma, Torino, Firenze, Milano, Venezia Capolona, Arezzo, Taormina, Agrigento, Val D’Orcia, Civita, Castellana, Varese, Forlì, Trequanda.

Oltre Freud

“La Psicosintesi da’ molta più attenzione all’inconscio superiore e allo sviluppo del Sé transpersonale . In una delle sue lettere Freud disse “Io sono interessato soltanto alla cantina dell’essere umano”. La Psicosintesi è interessata a tutto l’edificio. Cerchiamo di costruire un ascensore che dia l’accesso a ogni livello della nostra personalità. Dopo tutto, un edificio con soltanto una cantina è molto limitato. Noi vogliamo aprire la terrazza dove si può prendere il sole o guardare le stelle. Quel che ci sta a cuore è la sintesi di tutte le aree della personalità. Ciò significa che la Psicosintesi è olistica, globale e inclusiva. Non è contro la psicanalisi e nemmeno il comportamentismo, ma sostiene che il bisogno di significato, di valori più alti e di una vita spirituale, sono altrettanto reali dei bisogni o sociali”. Roberto Assagioli

Chi era Roberto Assaggioli

Nato a Venezia nel 1888 da genitori ebrei, studia e si diploma giovanissimo al liceo Foscarini, prima di partire alla volta di Firenze, città che i genitori scelsero per fargli intraprendere gli studi Universitari a soli 16 anni, conclusi con una laurea in medicina e psichiatria nel 1910. Gli anni trascorsi a Firenze furono anche occasione di contatto con ambienti teosofici e culturali come, per esempio, il circolo letterario di Papini e Prezzolini e la Biblioteca Filosofica di Arturo Reghini. Durante gli anni della Prima Guerra Mondiale Assagioli prestò servizio come vicedirettore medico presso il manicomio militare di Ancona.

Il trasferimento a Roma

Si trasferì nel 1926 con la moglie nella Ciapetti (conosciuta in ambienti teosofici) a Roma, nella villetta di via Antonio Bosio 16 (una palazzina condivisa con un inquilino illustre: Luigi Pirandello, che vi morì nel 1936). In Via Antonio Bosio 16, Roberto Assagioli fondò l’Istituto di Psicosintesi. Sempre a Roma, durante il regime fascista, trascorse un periodo di reclusione nel carcere di Regina Coeli con l’accusa di pacifismo internazionalista. Durante il corso della Seconda Guerra Mondiale, per sfuggire alle persecuzioni ebraiche, fu sfollato a Castagneto (un piccolo paese sull’Alpe di Catenaia, in provincia di Arezzo).

Il ritorno definitivo a Firenze

Dal 1945 trasferì definitivamente la sua residenza a Firenze, sotto le colline di Fiesole, dove ricostituì l’Istituto di Psicosintesi. Durante gli anni della sua vita trascorse lunghi periodi presso Villa La Nussa (Capona in provincia di Arezzo) Qui tenne il primo convegno internazionale di Psicosintesi e non smise mai di viaggiare in tutto il mondo per divulgare la proprio metodo scientifico psicanalitico. Assagioli si spense, all’età di 86 anni, per una polmonite acuta, il 23 agosto del 1974 a Capona nel “Villino Ilaro”, fatto costruire in memoria dell’unico figlio, morto prematuramente all’età di 28 anni (1951).
La casa veneziana dove visse Assagioli si trova in Strada Nuova (vicino alla Ca’ D’Oro) e riporta ancora sulla facciata la lapide commemorativa.

3 ottobre 2017 \ CINEMA LUX -Messina

ingresso 7 euro: intero ingresso 6 euro: ridotto

Redazione

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