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Livorno-Catania 2-0. Paulinho condanna gli etnei al terzo ko

Partenza di campionato choc per il Catania che perde anche a Livorno in un pomeriggio dal sapore amaro per gli uomini di Maran. I numeri parlano chiaro, tre partite, zero vittorie, zero punti, un gol segnato e sette subiti. Decisamente un avvio non previsto ed in controtendenza con la squadra rivelazione della scorsa stagione arrivata ottava. A Livorno i rossazzurri non colpiscono, creano poco e subiscono con dei gravi errori individuali e di squadra.

LA PARTITA: Maran sceglie ancora il 4-3-3 con l’esordio dei due nuovi Biraghi e Plasil e Castro preferito a Leto. Dall’altra parte dentro il grande ex Marco Biagianti, sette anni con l’elefante appena terminati. Il primo tempo vede intensità da parte delle due squadre ma poche occasioni, ci prova Bergessio con un diagonale di poco fuori, dall’altra parte è Paulinho l’uomo più pericoloso coi suoi tagli ed i suoi inserimenti. Si va all’intervallo con uno 0-0 che lascia poche certezze. Nella ripresa la gara prende un indirizzo ben preciso. I padroni di casa si fanno più cattivi, concreti e dimostrano più fame di quella dei rossazzurri. Ed è proprio Paulinho a colpire con uno splendido taglio in area che buca la difesa etnea. Ci si attende una reazione del Catania che però dimostra ancora di dover trovare l’assetto giusto a centrocampo con Plasil sicuramente elemento d’esperienza ma in cerca di una collocazione tattica. Capitan Izco manca come polmoni e corsa e il greco Tachtsidis viene bocciato da Maran sostituito da Leto. A salvaguardare la porta toscana ci pensa Bardi che salva su Barrientos e la traversa colpita da Bergessio con una spettacolare rovesciata. Entrano Maxi Lopez e Monzon ma è il Livorno a raddoppiare con un grave errore di Andujar in uscita su Emeghara subito sfruttato dal solito Paulinho. È il raddoppio che di fatto chiude il match.

RIPARTIRE DA ZERO: Analizzando gara e momento si può certamente dire che questo Catania è la copia sbiadita di quello rivelazione dello scorso anno. Nonostante qualche partenza, l’ossatura della squadra è rimasta quella ma c’è da dire che sono cambiati alcuni elementi importanti a centrocampo. Plasil è arrivato da pochi giorni, Izco è un’assenza pesante ed Almiron ha un anno in più. Bisogna dare il tempo a Maran di trovare l’assetto giusto ma si deve anche ripartire da zero e non cullarsi della grande stagione passata. Rimboccarsi le maniche e ritrovare la cattiveria giusta, la Serie A non aspetta.

Daniele Di Frangia

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