Nella tarda serata di ieri, agenti delle Volanti hanno arrestato la cittadina rumena C.G.G. (classe 1974), responsabile del reato di tentato omicidio.
Il reato si è consumato all’interno di un condominio ubicato al viale M. Rapisardi dove le Volanti sono intervenute a seguito di alcune chiamate pervenute sulla linea di emergenza 112 NUE. Le segnalazioni telefoniche riferivano di una lite molto animata tra vicini di casa, all’ultimo piano di un edificio della nota via catanese, dal quale si udivano chiaramente invocazioni di aiuto.
Gli equipaggi si sono precipitati sul posto. Entrati nell’edificio e giunti al piano si sono trovati innanzi una scena di inaudita violenza: all’interno dell’appartamento indicato, una donna giaceva in terra, in uno stato di semi incoscienza e lo sguardo fisso nel vuoto; al fianco una vistosa ferita dalla quale uscivano sangue e viscere.
Senza indugio, dopo aver richiesto l’invio sul posto di un’ambulanza, uno dei poliziotti si è prodigato a tamponare con un canovaccio la ferita, cercando di interagire con la vittima per mantenerla vigile.
Successivamente, l’ambulanza del 118 ha preso in carico l’infortunata, trasportandola in ospedale dov’è giunta in codice rosso, venendo immediatamente ricoverata in prognosi riservata, dove è poi deceduta.
Contestualmente, gli agenti hanno ricostruito la dinamica di quanto accaduto poco prima del loro arrivo: il fratello della donna accoltellata, residente nel luogo dell’intervento e testimone oculare, ha riferito che la sorella si era recata presso il suo appartamento per trascorrervi la serata insieme ad amici. Intorno alle 23.00, si udivano dei pugni provenire dalla casa della vicina, la rumena C.G.G., con la quale erano stati pregressi battibecchi.
A quel punto, lui e la sorella si sono presentati alla porta della vicina, bussando alla porta al fine di chiarire la situazione. Per tutta risposta, la vicina li ha aggrediti fisicamente con una violenza tale da infliggere un fendente al basso ventre della vittima, utilizzando un’arma da taglio che aveva impugnato.
Il fratello della donna ferita ha fornito ai poliziotti particolari utili sull’abbigliamento della rea e sul coltello utilizzato.
E in effetti, gli agenti, coadiuvati dal personale della Polizia Scientifica frattanto giunto sul posto, hanno rinvenuto e sequestrato l’abbigliamento descritto, indossato al momento dell’aggressione e del quale la donna si era già spogliata, e il coltello che “spiccava” nel lavabo della cucina, accuratamente lavato, accanto alle restanti stoviglie che invece erano accatastate ancora sporche.
La rumena è stata istantaneamente arrestata e, come disposto dal P.M. di turno, rinchiusa in carcere.
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