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Alle 19 ha votato il 51% degli elettori, in Sicilia il 36,44%

ROMA (ITALPRESS) – Alle ore 19 ha votato il 51% degli elettori, secondo i dati dell’affluenza parziale fornita dal Viminale.

In Sicilia alle ore 19 sono andati alle urne il 35,44% degli elettori. Nella precedente tornata elettorale del 2018 era al 36,44%.

L’affluenza nel dettaglio: Agrigento 28,83%, Caltanissetta 27,93%, Catania 37,29%, Enna, 27,48%, Messina 39,68%, Palermo 36,97%, Ragusa 35,92%, Siracusa 36,61%, Trapani 36,32%. Totale 35,44%.*

Gli elettori sono chiamati alle urne per il rinnovo dei componenti della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica. Si vota in’unica giornata, i seggi sono aperti dalle 7 e chiudono alle 23. Si svolgono anche le elezioni regionali in Sicilia, e sono chiamati a votare 4,6 milioni di elettori.
In totale, per le elezioni politiche, sono chiamati al voto 50,8 milioni di elettori, compresi i 4,7 milioni all’estero. Alle ore 12:00 ha votato il 19,21% degli Italiani. Affluenza in leggero calo rispetto alle precedenti elezioni politiche, dove a recarsi al seggio fu il 19,43% degli aventi diritto.

A partire da queste consultazioni, ci sono alcune novità. La recente riforma costituzionale ha ridotto il numero dei parlamentari in Italia prevedendo quattrocento deputati, otto dei quali eletti nella circoscrizione Estero, e duecento senatori elettivi, di cui quattro nella circoscrizione Estero. Per la prima volta, inoltre, anche i diciottenni potranno votare per eleggere i senatori, così come previsto dalla legge del 2021 che ha modificato l’articolo 58 della Costituzione. Prima, infatti, soltanto i cittadini che avevano compiuto il venticinquesimo anno di età potevano votare per il Senato.


L’attuale legge elettorale prevede un sistema “misto”, con una componente maggioritaria uninominale e una proporzionale plurinominale: 147 seggi alla Camera e 74 seggi al Senato (compresi i collegi in Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige) sono assegnati in collegi uninominali, in cui è proclamato eletto il candidato più votato, mentre i restanti seggi delle circoscrizioni del territorio nazionale (rispettivamente 245 e 122 per la Camera e per il Senato) vengono assegnati in collegi plurinominali, con metodo proporzionale tra le liste e le coalizioni di liste che abbiano superato le soglie di sbarramento.
Agli elettori vengono consegnate due schede: una rosa per la Camera e una gialla per il Senato. Sulle schede è indicato il nome del candidato nel collegio uninominale e il contrassegno di ciascuna lista o delle liste in coalizione che sono collegate. Accanto al simbolo di ciascuna lista, poi, si trovano i nomi dei candidati nel collegio plurinominale.


Il voto può essere espresso tracciando un segno sul rettangolo contenente il contrassegno della lista (in questo caso il voto è valido sia per la lista sia per il candidato nel collegio uninominale) oppure tracciando un segno sul nome del candidato nel collegio uninominale (in tal caso il voto è valido sia per lista che per l’elezione del candidato nel collegio uninominale e se ci sono più liste collegate i voti sono ripartiti tra le liste della coalizione in proporzione ai voti ottenuti). E’ possibile anche barrare sia il simbolo della lista, sia il nome del candidato nel collegio uninominale. Non è previsto il voto disgiunto.
In totale, i candidati alla Camera e al Senato sono oltre seimila. Degli oltre 46 milioni di elettori in Italia (in totale gli italiani chiamati al voto sono 50,8 milioni, compresi i 4,7 milioni all’estero), secondo i dati del ministero dell’Interno, per il 51,74% sono donne e per il 48,26% uomini.
I maggiorenni che voteranno per la prima volta alle elezioni politiche sono 2,6 milioni. La regione con il maggior numero di aventi diritto al voto è la Lombardia mentre quella con il minor numero è la Valle d’Aosta. Inoltre, in base ai dati del Viminale, il comune di Rocca dè Giorgi, in provincia di Pavia, contando solo 25 elettori, è l’ente con il corpo elettorale meno numeroso mentre Roma con oltre due milioni di elettori è la città con quello più numeroso.
Alle 23 di domenica, a conclusione delle operazioni di voto, dopo l’accertamento del numero dei votanti, lo scrutinio partirà dalle schede del Senato. Seguirà lo spoglio per la Camera.


Per le Regionali in Sicilia, sono chiamati a votare 4,6 milioni di siciliani, per un totale di 5.294 sezioni da scrutinare in tutta la regione.
Si vota negli stessi orari delle elezioni politiche (dalle 7 alle 23) ma lo scrutinio delle schede è posticipato a lunedì 26 settembre a partire dalle ore 14. Intanto alle ore 12:00 ha votato il 14,77% degli elettori. Affluenza in leggero aumento rispetto alle precedenti elezioni politiche, dove a recarsi al seggio fu il 14,28% degli aventi diritto.
voto: agenziafotogramma.it

Redazione

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