Una società che non merita il rispetto dei suoi calciatori non funziona. Questo l’amaro verdetto che ogni tifoso rosanero deve riuscire a digerire ogni qualvolta il dindindio delle monete d’oro di zio Zamparone stride nelle orecchie di chi vorrebbe un Palermo specchio di un calcio sentimentale che non esiste più.
La recente vicenda dell’esiliato Munoz, accasatosi a Genova tra le file dei blucerchiati sampdoriani del fantasioso presidente Ferrero, è solo uno dei casi in cui la società di viale Del Fante si è dovuta piegare alle nuove logiche di mercato.
In un calcio senza sentimenti, va dunque dato onore ai Toni, ai Cavani agli Amauri che nel rispetto della crescita avuta tra le file rosa, hanno assecondato le logiche dorate per garantire a zio Zamparone di continuare ad udire il suo amato dindondio.
Meno onore, o assolutamente nullo si può invece dare ad un ragazzetto di appena 20 anni che tocca la palla ricordando Messi ma che meno di 6 mesi fa non aveva ancora la forza nelle gambe di battere un calcio d’angolo, per quanto deboli fossero le sue gracili gambette. Ecco, a lui non si può perdonare la scelta di non rinnovare con il Palermo, a lui no. Soprattutto oggi che la società con ampio margine di tempo sulla data di scadenza, propone un rinnovo contrattuale, che oltre a garantire il portafoglio del ragazzetto, metterebbe l’investimento di Zio Zamparone al sicuro (12 milioni l’acquisto del giovane talentuoso Dybala, ora si parla di una cessione per 40 milioni).
Tra i due litiganti il terzo piange. Si, le lacrime dei tifosi rosa, schiavi di un dittatore, oppressore di sogni e di ragazzetti viziati che sfruttano la maglia rosanero e l’amore dei supporters solo per ego, avarizia e soprattutto soldoni.
Palermo può fare a meno di Zamparini e Dybala? No, o meglio, oggi non ci sono grandi alternative a questo presidente ed il pur bravo Belotti non vale Dybala, ma non togliamo ai tifosi la possibilità di di fischiare, non togliamo alla gente la possibilità di urlare a Zamparini: “lascia Dybala in tribuna per 18 mesi a partire da oggi”. Lasciamo alla gente il diritto di dire basta. Cari Dybala e Zamparini non stupitevi se la gente preferisce non seguire dal vivo gli undici rosanero, lasciando che lo stadio Barbera diventi solo il luogo in cui ogni gol ha il suono delle monete d’oro e di un’eco spettrale.
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