Un viaggio tra archeologia e agricoltura, dalla Sicilia occidentale a quella orientale, per mostrare l’antica vocazione della Sicilia per le produzioni di qualità. È una Sicilia di eccellenze produttive quella raccontata nelle due puntate di Linea Verde Tour.
La prima puntata, dedicata alla Sicilia occidentale, in onda sabato 30 luglio (su Rai1, alle 12.25), vedrà i conduttori Federico Quaranta e Giulia Capocchi alla scoperta del paesaggio storico e agricolo del Trapanese e del Belice, un territorio caratterizzato da pratiche agricole millenarie che ne hanno modellato il paesaggio e dove si conservano importanti testimonianze delle civiltà transitate nel corso dei secoli. L’altra puntata, dedicata alla Sicilia orientale, andrà in onda sabato 27 agosto alle 12.25 su Rai1: un viaggio attraverso i Parchi dell’Etna e dei Nebrodi, terra fertile ricca di prodotti d’eccellenza.
“Le eccellenze produttive agroalimentare siciliane – spiega l’assessore regionale allo Sviluppo rurale, Toni Scilla – saranno protagoniste di due puntate dedicate alla Sicilia. Attraverso interviste agli “imprenditori 10 e lode” indicati dal dipartimento regionale Sviluppo rurale e territoriale. Il programma è stato realizzato in collaborazione con la Regione Siciliana – continua l’esponente del governo Musumeci – nell’ambito del Piano di comunicazione del Programma di sviluppo rurale (Psr) Sicilia 2014-2022, con l’obiettivo di far conoscere le realtà del territorio regionale che hanno saputo utilizzare al meglio i Fondi europei”.
Il Psr è lo strumento di finanziamento e di attuazione del Fondo europeo agricolo di sviluppo rurale (Fears) dell’Isola, che ha assegnato alla Sicilia 2,9 milioni di euro. È il Programma che ha la dotazione finanziaria più consistente a livello nazionale e si fonda su tre obiettivi strategici di lungo periodo: competitività del settore agricolo, gestione sostenibile delle risorse naturali e sviluppo equilibrato dei territori rurali.
Partenza da Mazara del Vallo, la città italiana più vicina all’Africa, per conoscere la casbah, il quartiere simbolo dell’incontro fra le culture, dove ancora si respirano atmosfere esotiche. E poi tappa verso l’entroterra per visitare le Cave di Cusa, dalle quali è stato estratto il materiale per edificare i templi di Selinunte, nel VII secolo avanti Cristo. Ma anche una cava moderna nelle campagne di Marsala, dove oggi si producono formaggi di pecora del Belice, razza ovina autoctona tra le più pregiate.
Visita alla colonia greca di Selinunte, con i suoi campi coltivati con grani antichi, dai quali si ricavano prodotti tradizionali riscoperti, come il pane nero di Castelvetrano, a base di grano “tumminia” macinato a pietra in un antico mulino. La pratica della pesca del tonno nel corso di una visita alla vecchia tonnara di Torretta Granitola, oggi importante centro di ricerca del Cnr per il monitoraggio e lo studio dell’ambiente marino.
Tra i protagonisti eccellenti del territorio, ampio spazio anche alla Nocellara del Belice, una delle cultivar più apprezzate al mondo, sia per le sue qualità di oliva da tavola, sia come materia prima per la produzione dell’olio extravergine Valle del Belice Dop.
Infine, dopo un’escursione presso la riserva naturale della Foce del Belice, la sintesi del viaggio appena compiuto nel cous cous, che riunisce in un piatto tutte le civiltà del Mediterraneo.
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