Licenziamenti per assenteismo: è salito a sei il numero di dipendenti licenziati all’assessorato alla Sanità di piazza Ottavio Ziino.
La commissione disciplinare ha emesso un provvedimento firmato dal dirigente del dipartimento Funzione pubblica della Regione, Rosalia Pipia.
L’inchiesta della guardia di finanza che qualche mese fa ha scatenato il caos all’interno dell’assessorato, ha fatto emergere tutti i casi di dipendenti assenteisti.
Durante il novembre scorso l’inchiesta aveva portato 11 persone agli arresti domiciliari, altre 11 all’obbligo di firma e a 20 denunce. In sostanza i lavoratori in questione si allontanavano dal luogo di lavoro per svolgere faccende private, spese o escursioni fuori porta ma tramite scambio di badge o utilizzo di computer aziendali era come se fossero presenti a lavoro.
“Alla base del meccanismo – ha dichiarato a novembre la guardia di finanza – lo scambio dei badge e l’utilizzo dei computer aziendali, che permettevano di attestare false presenze. Molti dipendenti risultavano in servizio nonostante non si fossero recati al lavoro, altri arrivavano in ufficio con circa tre ore di ritardo per occuparsi di faccende private.”
I lavoratori gestivano i propri turni di lavoro autonomamente, assentandosi ingiustificatamente ma continuando a percepire lo stipendio come durante normali giornate di lavoro: “è emerso – ha continuato la guardia di finanza – l’esistenza di una ormai consolidata prassi di assenteismo ingiustificato realizzata attraverso un andirivieni di dipendenti pubblici che, in completa autonomia, gestivano i loro turni di servizio con presenze fittizie debitamente e furbescamente certificate”.
Anche l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, si è detto a favore dei licenziamenti: Tra i primi atti dal nostro insediamento c’è stata la direttiva sul controllo delle presenze e anche se i fatti per i quali si procede sono antecedenti all’insediamento di questo governo, fa rabbia pensare che dipendenti pubblici non siano presenti alle loro responsabilità. Sono sicuro che gli inquirenti andranno in fondo per scoperchiare del tutto questa vergogna” e ha concluso dicendo che l’Assessorato per la Salute si costituirà parte civile nel procedimento e se dovessero ricorrere i presupposti avvierà le procedure di licenziamento per i dipendenti infedeli.
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