Cronaca

Licata, lavori di consolidamento del costone che sovrasta via Marconi

Nel maggio scorso, in occasione di una riunione convocata a Palazzo Orleans (nella foto) per accelerare la messa in sicurezza del territorio di Licata, tra gli impegni assunti dal presidente della Regione Nello Musumeci figurava anche il consolidamento del costone sovrastante la via Marconi – una delle strade principali del Comune dell’Agrigentino – che collega la Marina alla piazza Progresso. 

Un intervento che adesso, grazie all’Ufficio contro il dissesto idrogeologico, che fa capo al governatore siciliano, sta per essere realizzato. La Struttura commissariale diretta da Maurizio Croce ha, infatti, pubblicato la gara per affidare i lavori il cui importo, soggetto a ribasso, ammonta a quattro milioni e 320 mila euro. La data di scadenza per le offerte è stata fissata al prossimo dodici febbraio.

Si tratta si sanare una situazione che tanta apprensione ha suscitato nel tempo nella comunità licatese poichè il versante coinvolge, a monte, anche la via Garibaldi, oggi via Nestore Alotto.

Le pareti rocciose sulle quali si dovrà intervenire si estendono per circa undici mila metri quadri e sono caratterizzate da altezze superiori ai quaranta metri, con acclività che in alcune parti superano il 95 per cento. Una fitta serie di fessurazioni le rende altamente instabili e ciò provoca un doppio, insidioso scompenso: il cedimento e lo scivolamento a valle della strada che si trova sul livello superiore mentre la zona, densamente abitata, che ricade ai piedi del pendio diventa bersaglio di crolli di porzioni di roccia, anche di notevoli dimensioni, così come è avvenuto più volte negli anni.

Un pericolo soltanto mitigato dalla realizzazione, oltre dieci anni fa, di una paratia e dalla collocazione di barriere paramassi a protezione del percorso che porta alla spiaggia di Marianello.

Oltre alle abitazioni private, il versante in dissesto minaccia gli uffici dell’Asp e quelli dell’Inps. Sarà necessario eseguire un capillare disgaggio di tutti i blocchi pericolanti, rimuovere detriti e sterpaglie e collocare una rete corticale ancorata con tiranti d’acciaio. Le sedi stradali interessate dai movimenti franosi saranno successivamente risistemate.

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Redazione

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