Liberacque: “il salvataggio di Aps non penalizzi i cittadini”
Il salvataggio di Aps non deve essere pagato dai cittadini della Provincia di Palermo. Lo chiedono gli esponenti del Comitato Civico Liberacqua, commentando il decreto dello scorso 7 febbraio, giorno in cui il Tribunale di Palermo ha ammesso Acque Potabili Siciliane S.p.A, dopo il fallimento, alla …
di redazione
Il salvataggio di Aps non deve essere pagato dai cittadini della Provincia di Palermo. Lo chiedono gli esponenti del Comitato Civico Liberacqua, commentando il decreto dello scorso 7 febbraio, giorno in cui il Tribunale di Palermo ha ammesso Acque Potabili Siciliane S.p.A, dopo il fallimento, alla procedura di amministrazione straordinaria.
L’obiettivo è raggiungere l’equilibrio economico dell’attività imprenditoriale in vista della successiva attribuzione ad un nuovo gestore e salvaguardare i livelli occupazionali. Il testo del decreto però, preoccupa i movimenti per l’acqua, perché potrebbe essere applicato un aumento delle tariffe, l’esternalizzazione delle attività, la riduzione degli sportelli sul territorio e della forza lavoro. Per Liberacqua è necessario invece far gestire le risorse idriche da un unico gestore che massimizzi le economie di scala e minimizzi i costi, che favorisca la solidarietà tra i comuni più ricchi e tra quelli più poveri in termini di risorse idriche ed economiche.
Il movimento chiede inoltre la revisione del contratto con Siciliacque SpA, per la somministrazione di acqua all’ingrosso e una drastica riduzione dei costi della Segreteria Tecnica dell’Ato Palermo. Infine Liberacqua richiama al senso di responsabilità tutti gli organi interessati, Presidente della Provincia di Palermo e Sindaci, per rispettare l’esito dei referendum del 12 e 13 giugno dello scorso anno, per salvaguardare i livelli occupazionali e muoversi con urgenza per applicare la normativa sulla depurazione delle acque.