“Cara Maria….anche oggi nascondi i segni dell’ultimo litigio….ma stavolta è andata bene con due lividi nel braccio…poteva andare peggio, sai? Eppure non hai il coraggio di cambiare, di denunciare, ti senti in colpa e pensi di essere tu la causa di questa situazione…..”ma senza di lui dove vado?” ti chiedi. Tutta la vita hai pensato al suo amore per te….sì perché lui ti rendeva felice, era gentile, ti regalava i fiori….era arrabbiato solo perché mettevi la minigonna o se qualcuno ti guardava per strada…..Le tue amiche ti avevano avvisato di lasciarlo, di non accettare più le scenate di gelosia, di farti rispettare perché anche tu avevi il diritto di trascorrere la tua giornata come loro…….liberamente. Tu sei rimasta sempre al suo fianco, nonostante tutto, perché quando voleva, ti faceva sentire una regina. E’ vero in questi mesi sei rimasta chiusa nella tua casa ed il telefono ha squillato appena….ti sei vergognata di raccontare e non hai voluto che gli altri vedessero le nuove tracce della vostra crisi. Ora ti senti sola, ma non riesci a ribellarti alla rabbia di tuo marito…solo una volta è successo, ma te ne ha date così tante che hai dovuto persino mentire alla maestra di tuo figlio, dicendole che eri caduta dalle scale. Maria soffri in silenzio tra la gente impaurita che di notte finge di non sentirti e non chiama i soccorsi mentre gridi disperatamente”…..
La sua storia, purtroppo, è la storia di tante donne giovani e adulte che hanno paura, che sentono di essere loro stesse sbagliate e di avere provocato la reazione del coniuge, seppure abnorme.
E’ sempre in crescita, purtroppo, il numero di casi di femminicidi, di stalking e di violenza sulle donne. Oggi finalmente, però, si inizia ad avere il coraggio di parlarne e soprattutto, di non nascondere queste tristi relatà. E’ arrivato, allora, il momento di ammettere che queste non sono storie “d’amore”, quanto piuttosto di dipendenza, di dis-amore, di patologia che vanno prese in carico da una rete a supporto che garantisca interventi psicologici, educativi, sociali, territoriali.
Gli uomini che picchiano le donne non riescono a tollerare la frustrazione e la sensazione di sentirsi inadeguati, pertanto sono aggressivi e cercano di mostrare la propria forza. Questi uomini hanno bisogno di cure.
Anche se le donne riuscissero a perdonare i loro comportamenti violenti, come è successo recentemente alla compagna del pugile che dallo stesso aveva subito comportamenti violenti, scegliendo nonostante tutto di continuare a stargli accanto dopo due anni di galera, è fondamentale però, chiarire a tutti ed essere consapevoli che esiste un problema che va analizzato e preso in carico. Tutto ciò, per evitare che troppe donne come Maria siano lasciate sole, si continuino a nascondere e non trovino il coraggio e la forza interiore per dire “no” e per imporre il proprio diritto ad una vita……liberamente.
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