ROMA (ITALPRESS) – Si chiama “L’età da inventare” l’ultimo libro di Vincenzo Paglia (edizioni Piemme) sulla vecchiaia. Un’età che spesso fa paura, che per alcuni significa decadimento fisico, inoperosità forzata e solitudine. Ma per altri anche una lontana minaccia da sfuggire con l’aiuto di pratiche salutistiche e attività appaganti. Comunque la si viva la vecchiaia è ormai un tempo importante dell’esistenza, ben più lungo di quanto era fino a pochi decenni fa, e si presenta, in mancanza di modelli, come un’età da inventare.
Vincenzo Paglia, già vescovo di Terni, poi arcivescovo, e attualmente Presidente della Pontificia Accademia per la Vita è autore di studi sul dialogo fra credenti e laici e di libri di carattere religioso, pastorale e sociale.
In questo volume propone una visione innovativa della terza età, come periodo libero dalla tirannia della produttività e disponibile per edificare legami, momenti di ascolto delle proprie domande e di quelle degli altri. Anni scanditi non più dal calendario degli impegni ma dal tempo degli affetti, della riflessione. Ma anche come compimento, una destinazione verso l’Eterno.
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