Alcuni articoli della nuova legge urbanistica della Sicilia sono stati impugnati dal Governo nazionale. La legge, approvata dall’Ars nello scorso mese di agosto con una abbondante maggioranza, introduce il “Piano territoriale regionale con valenza paesaggistica” e lo strumento del Piano urbano generale (Pug) che andrà a sostituire i “Prg”.
Secondo il Consiglio dei Ministri, la legge sforerebbe le competenze attribuite alle Regioni in norma di tutela del paesaggio.
Giampiero Trizzino, deputato del M5S all’Ars, ha commentato così la vicenda: “Dispiace che il Mibact che oggi ha sostenuto l’impugnativa, ieri era seduto al tavolo di concertazione con la Regione e il sottoscritto per scrivere una proposta emendativa che evitasse l’impugnativa. A quel tavolo la proposta era arrivata, era stata condivisa e trasmessa a Roma con lettera di impegno del Presidente della Regione. Ma a quanto pare non è bastato. Ad ogni modo è apprezzabile la nota del Consiglio dei Ministri, con la quale si dichiara la volontà di ritirare l’impugnativa all’indomani dell’approvazione di quella proposta che, siamo certi, arriverà nei prossimi giorni, ed anzi sarà una occasione per migliorare ulteriormente la riforma”.
Secondo Trizzino l’impalcatura generale della riforma non dovrà subire modifiche. Il Governo di Roma ha contestato in particolare il fatto che nella redazione del Piano da parte della Regione i i vincoli paesaggistici preesistenti potessero perdere parte della loro forza prescrittiva.
Nessun problema per il resto del testo, comprese le norme a tutela dell’ambiente sostenute dal M5S, come quelle sulla ‘riduzione di consumo di suolo’, della “’rigenerazione urbana’ e il cosiddetto ‘certificato verde in edilizia’, una misura assolutamente rivoluzionaria nel panorama del diritto urbanistico, che garantisce parimenti una redistribuzione sostenibile dei carichi volumetrici e il recupero ambientale di aree degradate”.
Per i deputati regionali Luisa Lantieri, Marianna Caronia e Carmelo Pullara l’impugnazione da parte del Governo nazionale dimostra che la legge della Regione è “frutto di approvazione frettolosa”.
“Lo stop è un’occasione non solo per intervenire sui punti oggetto di impugnativa ma anche per rivederne l’impianto complessivo sentite anche le voci contro la stessa riforma che si sono levate dopo l’approvazione in aula”, sostengono i tre deputati.
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