Legge di stabilita’: ecco cosa cambia per le famiglie
Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera ai disegni di legge contenenti il bilancio di previsione dello Stato e la Legge di stabilita’ per il 2013-2015.
di Massimiliano Casto
Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera ai disegni di legge contenenti il bilancio di previsione dello Stato e la Legge di stabilità per il 2013-2015 (nella foto Vittorio Grilli, viceministro dell’Economia e della Finanza). Nel tentativo di risanare i conti pubblici e ridare impulso alla nostra economia, ha previsto il taglio di un punto delle aliquote Irpef più basse: si scende così dal 23% al 22% per i redditi fino a 15 mila euro e dal 28% al 27% per quelli oltre i 15 mila fino ai 28 mila euro. Inoltre, l’imposta sul valore aggiunto salirà – a partire dal primo luglio – dal 10% all’11% e dal 21% al 22%.
Considerato che se il gettito si riduce da una lato – per una tenuta dei conti dello Stato – deve essere prevista un’entrata dall’altro, e proprio per questo il nostro governo vorrebbe intervenire anche su deduzioni e detrazioni. Per il momento sembra che saranno tutelati i redditi fino a 15 mila euro, mentre per tutti gli altri scatteranno i tagli alle agevolazioni fiscali.
In linea generale è previsto un tetto massimo di 3 mila euro alle detrazioni, e per molte deduzioni, – tranne che su quelle per la sanità – verrà introdotta una franchigia di 250 euro: in concreto ciò significa che le deduzioni degli assegni al coniuge e dei contributi previdenziali per le domestiche, le deduzioni per la previdenza complementare, per le spese per beneficenza e per le adozioni, avverranno per la parte superiore a 250 euro. Mentre per quanto riguarda le detrazioni degli interessi passivi del mutuo, delle spese funebri, delle spese scolastiche, esse potranno raggiungere un tetto massimo di 3 mila euro. Ad oggi non vi rientrano le spese mediche e le spese per la ristrutturazione edilizia degli immobili.
Vediamo in sintesi i maggiori interventi approvati:
Taglio aliquote Irpef: E’ prevista la riduzione di un punto percentuale e cioè da 23 a 22 punti e da 27 a 26 dell’aliquota Irpef sui primi due scaglioni di reddito cioè da 0 a 15mila euro e da 15mila a 28mila euro.
IVA: L’imposta sul valore aggiunto aumenterà a giungo 2013 di un punto percentuale sulle aliquote del 10 e del 21 per cento.
Blocco contratti statali: Il blocco dei contratti per gli statali è confermato fino al 2014. Per il 2013-2014 non sarà erogata nemmeno l’indennità di vacanza contrattuale. Esteso anche fino al 2014 il taglio del 5% degli stipendi superiori ai 90mila euro nella parte eccedente fino a 150mila euro e del 10% nella parte eccedente oltre i 150 mila euro.
Permessi previsti dalla legge 104: Taglio del 50% per i permessi previsti dalla legge 104, che regola l’assistenza a famigliari malati, tranne per quelli richiesti per patologie del dipendente stesso o per l’assistenza ai figli o al coniuge.
Riduzione agevolazioni fiscali: Per i redditi superiori a 15mila euro viene introdota una franchigia di 250 euro per alcune deduzioni e detrazioni Irpef e, per le sole detrazioni, si fissa il tetto massimo di detraibilità a 3000 euro.
Spese illuminazione pubblica: Per contenere la spesa pubblica l’illuminazione degli ambienti pubblici è previsto uno spegnimento dell’illuminazione o suo affievolimento, anche automatico, attraverso appositi dispositivi, durante tutte o parte delle ore notturne.
Indubbiamente questi provvedimenti avranno ulteriori effetti pesanti sui bilanci della famiglia media, già costretta a fare i conti con disoccupazione, caro prezzi, etc.! Ma l’obiettivo dichiarato dal governo è quello di risanare i conti pubblici, rinforzare la finanza, creando le basi per una ripartenza dell’economia, che si spera – come tutti ci auguriamo – avvenga quanto prima.