Legambiente sara’ parte civile al processo per gli appalti truccati a Trapani

A poche ore dai sequestri della Dia a Trapani, legati alle infiltrazioni mafiose negli appalti per la Coppa America, Legambiente rivendica di aver denunciato da tempo le irregolarita’…

di redazione

Roma, 9 Apr. – A poche ore dai sequestri della Dia a Trapani legati alle infiltrazioni mafiose negli appalti per la Coppa America, Legambiente rivendica di aver denunciato da tempo le irregolarità e afferma che la sua sezione siciliana “si costituirà parte civile quando partirà il processo che ci sarà dopo l’inchiesta”.

Lo scrive l’associazione ambientalista in una nota.

“Il sequestro di questa mattina a Trapani conferma che la scorciatoia dei grandi eventi e il ricorso a procedure straordinarie avrebbero determinato solo abusi e illeciti. La Coppa America di vela, organizzata in Sicilia, ne è la dimostrazione. E’ stata quella, infatti, l’occasione per perpetrare ogni sorta di illegalità e di speculazione edilizia, provocando danni ambientali e d’immagine a Trapani e al suo territorio”, afferma Sebastiano Venneri, responsabile mare di Legambiente.

Già nel 2005 Legambiente aveva denunciato diverse irregolarità nel rifacimento del porto di Trapani e aveva parlato di leggi aggirate senza scrupoli. Nello stesso anno Goletta Verde, storica campagna dell’associazione ambientalista, aveva assegnato la bandiera nera alla autorità portuale di Trapani per i lavori relativi alla Coppa America all’interno della zona di protezione speciale delle Saline di Trapani.

“Con Louis Vuitton Cup di Trapani – rileva Mimmo Fontana, presidente di Legambiente Sicilia – è iniziata la relazione tra Protezione civile e grandi eventi, e da subito ci è parso evidente che tutte le deroghe previste dall’organizzazione delle grandi iniziative, da parte della Protezione civile, potessero favorire l’infiltrazione di interessi mafiosi. Per questo – afferma Fontana – Legambiente ha sollevato subito la questione e con le nostre denunce siamo riusciti a bloccare alcune opere per ridurre il catastrofico impatto sull’area protetta delle Saline di Trapani”.