Le vie dei Tesori Palermo. Foto d’epoca Casa Florio. Eleganti, invidiate, le donne di casa Florio erano sempre un passo avanti, pur restando al fianco dei loro uomini, fossero imprenditori illuminati come Ignazio o sportivi bohémiens come Vincenzo.
Alla Palazzina dei Quattro Pizzi, all’Arenella, sarà possibile scorrere le immagini di una dinastia profondamente legata alla storia siciliana: fil rouge sono queste figure femminili, finora messe in ombra dalla sfavillante donna Franca Florio.
Siamo al secondo weekend di visite che Le Vie dei Tesori ha costruito per la Settimana delle Culture: i luoghi su prenotazione – scelti dall’ampio bouquet di siti che poi sarà composto per il tradizionale appuntamento di ottobre – sono quattro più due passeggiate che “saliranno” a salutare la Santuzza. Erano disponibili anche le visite ai Qanat sotterranei e i giri aerei in Piper, ma i posti disponibili sono già esauriti.
Apriranno quindi le porte il rifugio sotterraneo sotto piazza Pretoria (sabato e domenica, dalle 10 alle 18) dove sarà possibile rivivere il dramma di chi correva a rifugiarsi sotto le bombe del 1943, e temeva alla fine dei raid americani, di non trovare più in piedi la propria casa. Le Vie dei Tesori ha organizzato anche due passeggiate di Astrid Natura, in partenza sia sabato che domenica, sempre alle 9, dalle falde di Montepellegrino: un percorso lungo la strada utilizzata dai fedeli per raggiungere il Santuario, che consentirà di immergersi, tra natura e storia, nelle bellezze del territorio palermitano. La passeggiata è facile ed accessibile a tutti.
Ritorniamo all’Arenella, per quella che fu l’ultima residenza di Vincenzo Florio, la Palazzina dei Quattro Pizzi (sabato aperta dalle 13 alle 17,30 e domenica dalle 10 alle 17.30): qui gli eredi hanno allestito una piccola ma preziosissima mostra su‘’Le donne di Casa Florio: volti di una Sicilia Divina”.
Dalla forte ed elegante nobildonna ottocentesca Giovanna D’Ondes Trigona, moglie del capostipite, Ignazio Florio senior, e madre di Ignazio e Vincenzo: era famoso il salotto della nobildonna all’Olivuzza, frequentato da Matilde Serao, Gabriele D’Annunzio, Giovanni Boldini, Thomas Lipton, Nathaniel Rothschild; ma Giovanna restò sempre nell’ombra, un passo dietro il marito imprenditore, ma non lasciò mai che i due figli, come era usanza dei tempi, venissero cresciuti da nutrici e governanti. Ed Ignazio e Vincenzo le resteranno sempre molto legati, seguendone i suoi consigli anche da adulti.
Di Franca Florio, invece, si sa tutto: della collana famosa simbolo di tradimenti, dell’amore per le corse, dell’amicizia con D’Annunzio e il Kaiser; questi scatti sbiaditi aprono la scatola dei ricordi, ci sono i viaggi nelle capitali europee e gli amici illustri, le passioni e le manifestazioni a cui partecipava; altre immagini raccontano invece le sue figlie Igiea (che diede il nome al famoso albergo palermitano) e Giulia: Ignazio e Franca Florio persero tre dei cinque figli, ed erano legatissimi alle due bimbe che li accompagnavano dappertutto. Dal lato del fratello Vincenzo, ecco invece le fotografie che ritraggono la prima moglie, la bellissima Annina Alliata di Montereale, morta due anni appena dopo il matrimonio.
Il vedovo si risposa con la splendida e charmante Lucie Henry, donna moderna e, come Vincenzo, proiettata nel futuro, artista e musa di grandi pittori: una figura importante nella Palermo che si stava rialzando dopo la guerra e che ambiva a riconquistare il suo posto di rilievo. Gli scatti – alcuni a colori – raccontano la sua eleganza (di certo non seconda a quella della cognata), l’amore per l’arte, le imprese sportive accanto al marito, i primi anni della Targa Florio.
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