Le Vie dei Tesori a Palermo, dal 5 ottobre 130 luoghi aperti al pubblico
Le Vie dei Tesori a Palermo. La più grande manifestazione dedicata alla promozione del patrimonio culturale della città, sotto l’egida negli anni delle più alte istituzioni dello Stato (Presidenza della Repubblica, Camera, Senato, ministero deiBeni Culturali), quest’anno è inserito nelle manifestazioni a massimo richiamo turistico dell’assessorato regionale al Turismo.
Gli economisti ormai lo studiano: l’anno scorso ha prodotto, nella sola Palermo, una ricaduta in termini di spesa turistica che l’osservatorio Otie ha calcolato in circa tre milioni di euro (alberghi, trasporti, shopping), per un totale di oltre 350 mila visitatori in 5 weekend. “Le città hanno bisogno di amore e bellezza – dice il sindaco di Palermo Leoluca Orlando – E questa, che ha conosciuto nefandezze, ora è Capitale Italia della cultura. Ed evoca armonia”.
Le Vie dei Tesori a Palermo, dal 5 ottobre un fitto programma di eventi
A Palermo, accanto all’apertura dei luoghi c’è un fitto programma di eventi, a partire dagli oltre cento tour d’autore guidati da esperti, botanici, giornalisti, scrittori: ognuno avvierà un suo viaggio inedito alla scoperta di una Palermo sconosciuta, annodando tracce, tradizioni, leggende, suggestioni; ma anche un Festival Kids per i bambini, con speciali laboratori a tema.
Ritornano, dopo il successo dello scorso anno, sia l’Itinerario contemporaneo, curato da Paola Nicita, che scopre gallerie private che ospitano mostre e installazioni, spesso ideate apposta per Le Vie dei Tesori; che la Notte Unesco, con la Fondazione Unesco Sicilia, che apporrà una “coda” al festival (9-11 novembre) con un weekend dedicato ai siti del percorso arabo normanno.
“Stiamo lavorando all’ampliamento del percorso – dice il direttore della Fondazione Unesco Sicilia Aurelio Angelini – valutando altri siti. Un unico lavoro che permetterà un ulteriore rilancio della città”.
I 130 luoghi di Palermo
Un unico, enorme museo diffuso: ormai è difficile trovare luoghi inediti per il capoluogo. Eppure anche quest’anno Le Vie dei Tesori ne propone: come l’imponente carcere dell’Ucciardone, emblema di anni bui ma oggi pieno di attività produttive e artistiche, che racconterà storie dimenticate.
“Questo luogo creato dai Borboni sta ritornando alla vita – spiega il direttore Rita Barbera – e sarà raccontato anche da Lollo Franco nei panni di un cantastorie, che ha recuperato aneddoti sul carcere”.
O l’ex aeroporto militare di Boccadifalco, voluto dai Florio e tra i più antichi d’Italia: si visiterà il rifugio antiaereo appena scoperto (che si aggiunge a quello di piazza Pretoria) e, per i più audaci, un vero “battesimo del volo” sul Piper.
Quest’anno, spigolando tra 130 luoghi, salta agli occhi che il festival apre quasi tutte le residenze normanne, con l’importante supporto della Soprintendenza: la Zisa, la piccola Cuba con i giardini di Villa Napoli, Maredolce, e aggiunge l’antica fortificazione araba del Castello a Mare; alla già nota camera dello scirocco di Villa Naselli, si aggiunge quest’anno un’analoga zona di refrigerio a Fondo Minciulla, scavata nella roccia da cui si intravede l’ingresso a un qanat: per anni è stata proprietà di una famiglia mafiosa e nel 1980 fu sequestrata dall’allora giudice istruttore Giovanni Falcone.
L’Istituto Gonzaga apre per la prima volta la cappella e l’antica biblioteca che racchiude la memoria della Compagnia di Gesù; l’Istituto Padre Messina racconta l’esperienza del “pazzo di Dio” e l’Ordine degli Architetti mette a disposizione i saloni affrescati di Casa Florio all’Olivuzza.
Nell’anno in cui cade il venticinquennale dell’omicidio di Padre Puglisi, il festival inserisce nel circuito sia l’abitazione del sacerdote ucciso a Brancaccio (oggi museo della memoria); che il No Mafia memorial appena nato sul Cassaro, che il Giardino della Concordia di Pallavicino, colorato omaggio alle vittime di tutte le violenze.
Le chiese, tra cappelle, oratori e cripte
Le chiese: ormai non si contano più cappelle, oratori, cripte; al lungo elenco si aggiungono la pressoché sconosciuta chiesa di Santa Venera arrampicata su una porzione di antiche mura sopravvissute alla Kalsa; la barocca chiesadei Tre Re; il gioiello barocco che è la Madonna della Mercede, nel cuore del mercato del Capo.
L’imponente San Francesco di Paola, fresca di restauro; Santa Maria degli Agonizzanti, creata dai frati che assistevano i condannati a morte e anch’essa appena restituita; ritorna eccezionalmente la chiesa di Santa Caterina e, su prenotazione, si aggiunge ilconvento.
Nella borgata dell’Acquasanta, dove l’anno scorso fu protagonista la grotta dell’acqua miracolosa, oggi si scoprirà l’ex lazzaretto poi Manifattura tabacchi. E ancora l’Istituto Florio Salamone, istituito e aiutato dai nobili Ignazio e Franca (che vollero anche il famoso Tiro a segno, che si visiterà a cantiere aperto, sul litorale di Romagnolo) o ilmuseo del tesoro di santa Rosalia, arrampicato su Monte Pellegrino e inaugurato appena due mesi fa.
Apriranno le porte inediti musei scientifici, con l’aiuto dell’Università, si scoprirà un’ala inedita dell’Albergo delle Povere, con la chiesa, il chiostro, gli archivi, gli antichi lavatoi. Al liceo Vittorio Emanuele, la casa editrice Flaccovio narra “I Beati Paoli“, su via Cavour si racconterà la vera storia dell’ex supercinema Excelsior.
Le nobili famiglie palermitane aprono già da qualche anno i palazzi privati: alla lista già lunga si aggiunge ora l’elegante e del tutto inaspettato giardino di Villa Tasca popolato da colorati cloni di alcune opere in 3D della Villa, realizzati da Artficial in fibra di mais. Ma la lista è veramente infinita.
La maggior parte dei siti sono aperti dalle 10 alle 17.30. Sono 18 i luoghi – tra cui anche la collezione antiquaria di maioliche Athena e i depositi della Galleria d’arte moderna – visitabili solo su prenotazione sul sitowww.leviedeitesori.it, dove è possibile scegliere il giorno e l’orario di visita.