Continua a tenere banco la vicenda nata da una dichiarazione a dir poco “infelice” del deputato regionale della Lega Vincenzo Figuccia, che sulla questione della mancanza di donne nella giunta Musumeci aveva dichiarato: “Ciò che conta non è ciò che gli assessori hanno in mezzo alle gambe ma ciò che hanno in mezzo alle orecchie”.
Una frase che ha causato una valanga di critiche da più parti oltreché un’iniziativa portata avanti dal gruppo Siciliane, che raccoglie studentesse e professoresse, attrici, professioniste, attiviste e giornaliste, le quali con una raccolta di firme chiedono le dimissioni del deputato.
E ieri arriva una nuova nota del deputato che non contiene le scuse che tutti si aspettavano bensì una nuova dichiarazione forte che parla di “una polemichetta radical chic su un maschilismo inesistente“.
Una nota alla quale ha risposto Milena Gentile, la Responsabile del Dipartimento Pari Opportunità e Politiche di Genere del PD Sicilia, sottolineando: “Il deputato Figuccia anziché chiedere semplicemente scusa persevera nell’usare un linguaggio che rivela tutto il maschilismo che vorrebbe negare. Evidentemente gli è tanto piaciuta la ribalta delle cronache nazionali. Quando mai a Trento o a Milano avevano sentito il suo nome? La nostra campagna #inmezzoalleorecchie, nata in seno al Coordinamento nazionale delle Donne Democratiche, è partita addirittura dalle democratiche della Toscana che mi chiedevano sgomente chi fosse costui”.
“Evidentemente il leghista considera “isterismo della sinistra da salotto” il rispetto dei principi costituzionali, oltre che delle leggi nazionali. Ne prendiamo atto. Sarebbe bello che tutta la classe politica, a prescindere dal genere, fosse selezionata per i meriti. Purtroppo la realtà delle cose ci dimostra che non è così. E comunque, vorrebbe fare credere che tra tutti i partiti che compongono la coalizione di governo non c’è neppure una donna degna di essere valorizzata per la sua bravura? Si è scavato la fossa da solo nei confronti delle sue stesse alleate. Paradossalmente però gli siamo grate per avere innescato una serie di reazioni a catena e di mobilitazioni trasversali di donne che non si arresteranno facilmente. Non finirà qui” conclude.
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