Le regole della ripartenza. Dopo settimane di confronti, dichiarazioni, e prese di posizione il Governo nazionale e le Regioni hanno raggiunto un accordo sulle ripartenze differenziate. Nel corso della video-conferenza tenutasi lunedì 11 maggio, il premier Conte ha accolto le richieste di gran parte dei governatori.
Dal 18 maggio potranno quindi riaprire ristoranti, bar, e parrucchieri e centri estetici nei territori meno colpiti dall’epidemia di Coronavirus. Anche in Sicilia, dove la curva dei contagi appare sotto controllo (nella giornata di ieri sono stati registrati soltanto 4 tamponi positivi), si appresta quindi alla ripresa di molte attività commerciali.
Non sarà però un ‘liberi tutti’, ed il ritorno alla normalità appare ancora lontano. Sia i rappresentanti del Governo nazionale, che gli amministratori locali da Musumeci a Orlando, invitano ancora alla prudenza. Se è vero che nell’isola il Covid-19 non ha mai raggiunto livelli estremamente preoccupanti, è anche certo che il virus non è stato sconfitto e il rischio di un nuovo lockdown esiste ancora.
Proprio per questo, in negozi e spazi pubblici si dovranno seguire una serie di misure e precauzioni necessarie per ridurre al minimo il rischio di contagio. Nella giornata di ieri l’Inail ha pubblicato le linee guida per la riapertura di ristoranti e bar, ma anche quelle che regoleranno l’attività degli stabilimenti balneari. I provvedimenti, studiati insieme al Comitato scientifico dell’Istituto Superiore di Sanità, dispongono il rispetto di misure di distanziamento sociale e di protezione per garantire la salute sia dei clienti che dei lavoratori.
Per quanto riguarda il settore della ristorazione, è particolarmente rilevante la questione del distanziamento tra le persone. Infatti, l’uso di mascherine da parte dei clienti non è possibile durante il servizio. Inoltre, la permanenza prolungata in un locale da parte di un soggetto contagiato dal Covid può portare alla contaminazione di superfici e stoviglie. Diventerà rilevante anche il ricambio di aria naturale e ventilazione degli ambienti, in particolare nei servizi igienici.
Secondo quanto previsto dal Documento pubblicato dall’Inail, bisognerà rimodulare la disposizione dei tavoli e dei posti a sedere. Andrà definito un limite massimo di capienza, considerando che si raccomanda di prevedere uno spazio non inferiore a quattro metri quadrati per ciascun cliente. Questa misura può essere ridotta nel caso in cui si adottino altre misure organizzative come barriere divisorie.
Inoltre, per evitare assembramenti di persone fuori dal locale, viene consigliato di rendere obbligatoria la prenotazione dei tavoli.
Nonostante non si sappia ancora quando sarà possibile tornare a prendere il sole in spiaggia, Inail e ISS hanno diffuso anche il documento relativo al settore della balneazione. Per quanto riguarda l’area di utilizzo per i bagnanti le linee guida rimandano a valutazioni scientifiche da parte delle autorità locali, considerato che le aree costiere possono essere molto differenti tra loro.
Gli enti dovranno “definire puntualmente le modalità di accesso e di fruizione, individuando quelle più idonee ed efficaci”. In ogni caso, sarà necessario prevenire l’affollamento nelle spiagge “anche tramite l’utilizzo di tecnologie innovative”, si legge nel documento.
Si raccomanda inoltre di distanziare gli ombrelloni di almeno 5 metri, mentre dovranno essere sanificati periodicamente i lettini e tutti gli spazi comuni. L’Inail suggerisce la determinazione di fasce orarie e la prenotazione obbligatoria per garantire l’accesso contingentato alle spiagge attrezzate e agli stabilimenti.
Per verificare il rispetto delle misure di distanziamento sociale e per informare gli utenti sui comportamenti da seguire, Il Movimento 5 Stelle ha suggerito di impiegare i beneficiari del reddito di cittadinanza.
Tra le misure previste dai decreti anti-Coronavirus, il Governo aveva vietato la celebrazione delle messe e la chiusura delle chiese. Dopo le pressioni della Conferenza Episcopale Italiana, Conte e i suoi ministri hanno approvato la ripresa delle messe a partire dal 18 maggio.
I fedeli potranno quindi tornare a pregare nelle chiese, rispettando però i protocolli di sicurezza previsti dalle autorità. Come prima cosa, delle ditte specializzate dovranno occuparsi della sanificazione approfondita degli ambienti.
Inoltre, dopo ogni celebrazione tutte le superfici con le quali le persone entrano a contatto dovranno essere igienizzate. A Palermo, saranno dei fedeli volontari ad occuparsi della pulizia dei banchetti. Le diocesi si occuperanno di montare dei distributori di gel disinfettante all’ingesso delle chiese.
Per ogni celebrazione sarà previsto un numero limitato di partecipanti all’interno delle chiese. Verrà quindi aumentata la frequenza delle funzioni, o dove possibile i parroci celebreranno all’aria aperta in spazi più estesi.
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