PALERMO (ITALPRESS) – Nelle province di Trapani, Palermo, Como e Rimini, i Carabinieri del Comando provinciale di Trapani insieme ai militari del Nucleo Investigativo di Palermo ed in collaborazione con quelli territorialmente competenti, hanno dato esecuzione a misure cautelari nei confronti 11 persone (di cui 6 destinatarie della custodia cautelare in carcere e 5 della misura degli arresti domiciliari) indagati, a vario titolo, in concorso fra di loro, dei reati di associazione mafiosa, corruzione, turbativa d’asta, trasferimento fraudolento di valori, ricettazione e autoriciclaggio. Altre 12 persone sono state raggiunte da informazioni di garanzia. L’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, ha consentito di acquisire gravi indizi circa la convergenza di illeciti interessi di appartenenti alla famiglia mafiosa di Salemi, mandamento di Mazara del Vallo, esponenti di spicco di cosa nostra palermitana e imprenditori.
In particolare, è stata accertata l’attribuzione fittizia a due imprenditori palermitani della titolarità esclusiva di quote di una società di capitali appositamente costituita per eludere l’applicazione della normativa di prevenzione patrimoniale ed agevolare l’impiego di denaro provento della mafia nell’acquisizione di numerosi supermercati di una nota società della grande distribuzione italiana nelle province della Sicilia occidentale. L’acquisizione non si concretizzava per diverse scelte aziendali da parte della società. Ma anche una turbativa d’asta della gara, indetta dalla società di pubblico servizio che gestisce la rete e l’erogazione dell’energia elettrica sull’isola di Favignana per la realizzazione di quattro linee di distribuzione in media tensione e due cabine di trasformazione di media/bassa tensione, in modo da fare risultare vincitrice una società di due imprenditori mazaresi. Nello stesso contesto venivano acquisiti gravi indizi in ordine al pagamento di somme di denaro da parte di due imprenditori di Campobello per essere incaricati del trasporto del carburante necessario per il funzionamento della centrale termoelettrica di Favignana.
– foto ufficio stampa Carabinieri –
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