E’ ancora l’Inter del triplete con la bacheca piena di trofei conquistati nel giro di pochi anni, o quella squadra non esiste piu’, e quella che veste oggi la maglia nerazzurra e’ un’altra compagine, una cosa assolutamente diversa? questa e’ in fondo la domanda che tutti si fanno quando ci si interroga sul futuro dei nerazzurri: tornera’ ad essere quello squadrone che fino ad un anno fa vinceva tutto? Ad oggi sembrerebbe proprio di no, ci sono tanti elementi che fanno pendere il giudizio piu’ verso un altro di futuro, in molti sono ormai convinti che i giocatori che avevano fatto la fortuna dell’Inter, i Mourinho boy’s per intenderci, siano ormai logori, fisicamente e psicologicamente, per tenere ad altissimi livelli un’intera stagione; troppi infortuni, troppi passaggi a vuoto, d’altronde la storia recente racconta che dopo il tecnico portoghese l’Inter non sia stata piu’ la stessa, Benitez ha fallito (mondiale per club a parte), Leonardo non e’ riuscito a vincere qualcosa di importante oltre alla Coppa Italia, Gasperini e’ stato un disastro su tutti i fronti. Adesso Moratti, forse ancora vedevo inconsolabile dello Special One, sta provando la carta Ranieri, “l’aggiustatore”, cosi come viene chiamato il tecnico testaccino. L’inizio dell’avventura di Ranieri era stata positiva, due belle vittorie esterne, a Bologna 1-3 in campionato e Mosca 2-3 in Champions League, poi la brutta batosta interna a San Siro contro il Napoli, uno 0-3 viziato da macroscopici errori arbitrali ma che comunque ha fatto precipitare l’Inter nuovamente nel baratro, quel fondo classifica da dove stava cercando di tirarsi fuori dopo la funesta parentesi di Gasperini. Poi c’e’ stata la sosta e adesso il nuovo banco di prova per Ranieri sara’ proprio la difficilissima trasferta di Catania, al Massimino i nerazzurri troveranno i ragazzi di Montella affamati di punti e carichi dopo le ultime belle prestazioni.La sensazione generale e’ che come al solito non ci sia una sola causa a determinare i disastri o i successi di una squadra, anche l’Inter ovviamente non sfugge a questo ragionamento, da una parte ci sono le difficolta’ dei calciatori che da diverso tempo sono sulla cresta dell’onda e forse di continuare a remare probabilmente hanno meno voglia, a questi livelli basta a volte un semplice calo di concentrazione o stimolo per rendere molto al di sotto delle proprie potenzialita’, ma altrettante responsabilita’ devono essere ascritte a carico della societa’ e del suo patron Moratti. Un mercato fatto al risparmio per via del fair play finanziario ma anche un mercato senza un vero e proprio obbiettivo, questo e’ parso ai piu’; per dirne una: e’ stato un mostro sacro come Eto’o e sono stati presi Zarate e Forlan che hanno caratteristiche molto diverse dal camerunense; gli acquisti sono sembrati piu’ frutto dell’occasione di mercato che di un vero e proprio progetto. Gasperini ad esempio avra’ anche fatto male ma non ha avuto a disposizione gli uomini che servivano per il suo gioco, per la sua idea di calcio. Adesso Ranieri da ‘buon padre di famiglia’ non sta facendo altro che fare un passo indietro e riportare le cose tutte al loro posto, se cosi si puo’ dire, una difesa a 4 tanto per cominciare, ma questo non cancella gli errori e l’approssimazione del mercato estivo. Aggiungiamo un altro esempio: una squadra come l’Inter, impegnata ai massimi livelli su piu’ fronti ha bisogno di forze fresche e pronte nel settore nevralgico del campo, proprio quel centrocampo che invece si fonda ancora sui Stankovic, sui Cambiasso i Thiago Motta o i Zanetti, che sono si campioni, ma tutti con un carta d’identita’ che comincia ad essere un problema; insomma bisognava intervenire proprio li’, ed invece in sede di mercato e’ arrivato il solo Poli, un giovane, ancora tutto da verificare in una grande squadra e si importato in pianta stabile dalla primavera un altro giovane come il nigeriano Obi.La probabile formazione dell’Inter e’ un piccolo rebus, si fa prima a dire chi non ci sara’ di certo, come gli infortunati Forlan e Coutinho o gli squalificati Obi e Ranocchia, per i resto ci sono molti uomini in dubbio, a partire da Julio Cesar, Snejder e Thiago Motta. Per il momento ipotizziamo un 4-4-2 con Castellazzi tra i pali, Maicon e Nagatomo sulle fasce e Samuel e Lucio centrali, a centrocampo Stankovic Zanetti Cambiasso e Muntari, in avanti Pazzini e Milito. Di Orazio Cutrona
(calciocatania.it)
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