Lavoro e salute un binomio inscindibile secondo la Cgil. In un incontro avvenuto questa mattina in sala Alessi a palazzo d’Orleans si è fatto il punto con gli esponenti del mondo sindacale, quelli dell’Inail e quelli del Patronato dell’Inca Cgil. Emerge che in Sicilia il lavoro diminuisce e di conseguenza anche gli incidenti sul lavoro. Ma questo non deve far abbassare la guardia sui temi di ambiente, lavoro e tutela. “Non si può mortificare il lavoro fino al punto di perdere la salute o essere costretti a subire incidenti tragici sul lavoro. La crisi ha inevitabilmente ha portato un calo di attenzione nei confronti del problema -spiega il segretario generale della Cgil Sicilia, Michele Pagliaro – perché le imprese hanno meno risorse e fanno meno attenzione a questi temi. Soprattutto nelle aree come il petrolchimico di Gela, Milazzo e Priolo vogliamo denunciare alla politica il fatto che sui temi della sicurezza e dell’ambiente bisognerebbe intervenire con una maggiore determinazione e far in modo che l’industria siciliana stia attenta sia ai livelli occupazionali che al rispetto per l’ambiente. Noi segnaliamo che anche nei confronti dello smaltimento dell’amianto ci sono forti carenze in Sicilia. Mancano infatti le discariche è c’è poca attenzione per le patologie che ne sono derivate”.
Il numero delle malattie professionali denunciate è diminuito: nel 2012 sono stati registrati 1.371 casi , a fronte dei 1.519 del 2011, con un calo percentuale del 9.74%. Anche le statistiche riguardanti gli infortuni sul lavoro hanno lo stesso trend e si parla di un calo complessivo del 10, 67% nel 2012 rispetto al 20010. La realtà è che le denunce di malattie professionale e d’infortuni sul lavoro diminuiscono perché aumentano i disoccupati, cassaintegrati e i precari. Perciò meno forza lavoro meno rischio. Ma non bisogna dimenticare l’enorme fetta del lavoro nero e sommerso. In questi casi gli infortuni dei lavoratori in nero sono stati stimati in circa 165mila. Il patronato dell’Inail vuole attuare un percorso formativo per accendere i riflettori sul problema della tutela della salute del lavoratore e dell’ambiente. Operatori Inca e sindacalisti svolgeranno un percorso formativo nel quale saranno illustrate le regole e le norme del sistema indennitario , l’indennizzo del danno biologico, ma soprattutto si definirà chi sono gli interessati. Verrà inoltre proposto un questionario medico per valutare la salute dei lavoratori.
“Oggi non è accettabile – conclude il responsabile dell’Inca Cgil, Emilio Rampello – che i cittadini debbano dover optare tra il lavoro e la salute. Tutti devono poter svolgere una occupazione dignitosa e avere allo stesso tempo la garanzia della tutela della salute e dell’ambiente”
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