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di redazione
Roma, 26 set – Nel 2010 il tasso di disoccupazione registrato ufficialmente e’ stato del 13,6 % al Sud e del 6,3% al Centro-Nord, a testimonianza del permanente squilibrio strutturale del nostro mercato del lavoro. Nel Centro-Nord la perdita di posti di lavoro tende a trasformarsi quasi interamente in ricerca di nuovi posti di lavoro; nel Mezzogiorno solo in minima parte diventa effettivamente ricerca di nuova occupazione. Lo spiega il rapporto Svimez 2011 sull’economia del mezzogiorno.Rispetto all’anno precedente, i disoccupati sono aumentati al Sud (+2%, pari a 19.600 unita’), con una crescita addirittura del 18% in Molise (1.900 disoccupati in piu’) e della Campania (+11,5%, pari a 29.800 nuovi disoccupati). Scendono invece al Centro-Nord di 14.200 unita’, pari all’1,2%. In testa alla non invidiabile classifica, la Campania, con un tasso di disoccupazione del 15,5%, seguita dalla Sicilia (14,4%) e dalla Sardegna (13,5%).Il tasso di disoccupazione ufficiale, spiega la Svimez, rileva pero’ una realta’ in parte alterata. La zona grigia del mercato del lavoro continua ad ampliarsi per effetto in particolare dei disoccupati impliciti, di coloro cioe’ che non hanno effettuato azioni di ricerca nei sei mesi precedenti l’indagine.Considerando questa componente, il tasso di disoccupazione effettivo nel Centro-Nord supererebbe la soglia del 10% e al Sud raddoppierebbe, passando nel 2011 al 25,6%.rus/rl
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