Lavoratori Teatro Bellini. Amarezza, delusione, disillusione. Potrebbero essere ancora molti gli aggettivi negativi per descrivere lo stato d’animo dei lavoratori del Teatro Massimo Bellini di Catania. Sono stanchi di sentirsi presi in giro dal politico di turno le cui promesse non si trasformano mai in fatti concreti.
Eppure la stabilizzazione di questi dipendenti dovrebbe essere assicurata loro per diritto. Un diritto acquisito dopo oltre 20 anni di attività professionale qualificata a servizio del Teatro rappresentativo della città di Catania. E se questa è la prassi politica davanti a un diritto, chissà quali bui meandri attraversano quelle persone a cui, questo o quel politico, fanno promesse in cambio del voto.
Sembra che nessuno voglia davvero sbloccare la situazione, che nessuno abbia capito quanto sia grave e non solo per i dipendenti. I tagli regionali al Teatro sono una realtà e se per il 2021 sono segnati zero euro in bilancio, è chiaro che non c’è nessuna volontà di farlo vivere ancora. Piuttosto lo si vuole chiudere definitivamente.
Dov’è l’assessore Pappalardo che alcuni giorni fa ha annunciato poteri straordinari per il commissario ad acta al fine di prevedere l’assunzione a tempo pieno fino alla fine dell’anno prima e la stabilizzazione dopo? Dov’è il presidente della Regione Musumeci che parla di “un capitolo per il teatro Bellini’, ma non prevede il denaro neanche per la sopravvivenza dell’Ente? Dov’è il soprintendente Grossi? Perché non è in prima fila insieme ai lavoratori invece di chiedere pazienza e di aspettare ancora un po’? Forse il fatto che a giugno scade il suo contratto con l’Ente lirico gli fa pensare che in fondo non è un suo problema?
I circa 20 lavoratori saranno impegnati a tempo pieno fino al 20 di Aprile, ma non si tratta certo di un successo. È invece un contentino che, guarda caso, non include neanche le feste pasquali, e che i dipendenti hanno accettato perché padri e madri di famiglia con la necessità di portare a casa lo stipendio. “Che dobbiamo fare?” Si chiedono i lavoratori. “Siamo stanchi di vedere giocare gli altri con la nostra vita, di essere presi in giro invece di vedere i nostri diritti rispettati”.
Sono stati annunciati finanziamenti in arrivo con il Collegato regionale, ma è stato rinviato sine die e gli emendamenti verranno analizzati e votati uno per uno. Questo vuole dire tempi e risultati, ancora una volta, incerti. Musumeci ha anche detto che vuole parlare della situazione con tutti i rappresentanti sindacali ed è anche l’auspicio di tutti, ma quando intende calendarizzare questo appuntamento? Il tempo scorre inesorabilmente quindi invitiamo caldamente il presidente della Regione a convocare entro i prossimi 10 giorni tutte le sigle sindacali per discutere del futuro del Teatro Bellini di Catania. Il sindacato e i lavoratori si dicono pronti a proteste e blocchi eclatanti.
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