Lavoratori dipendenti, non sono ‘ferie’ ma le devi consumare per forza: si richiedono entro fine marzo

INPS - fonte_adobe - sicilianews24.it
INPS – fonte_adobe – sicilianews24.it

Lavoratori dipendenti, non sono ferie vere e proprie ma le devi fare. L’importante è giocare di anticipo.

Ora che la Pasqua è praticamente alle porte, contiamo i giorni che ci separano dalle feste  e che ci permetteranno di passare qualche giorno con la nostra famiglia in vacanza. Alcuni magari punteranno a un weekend divertente con gli amici o con uno rilassante insieme al partner. Altri ancora, se per esempio sono insegnanti, possiederanno la fortuna di godere dello stesso numero di giorni di quando erano studenti.

Ancora quando andavamo a scuola per esempio guadavamo con una vera e propria gola al periodo natalizio, pasquale, carnevalesco e più che mai estivo, per la prospettiva di poter trascorrere qualche giorno a casa nella quiete del nostro privato, oppure partecipando alle cosiddette feste comandate.

Quando siamo poi approdati al mondo del lavoro vero e proprio, abbiamo dovuto fare i conti con una realtà ben differente da quella che fino allora conoscevamo. Il flusso del lavoro deve infatti essere continuo e costante. Inoltre talora impiega molte più ore rispetto a quello relativo allo studio. Ragion per cui ci viene insegnato, fin da giovanissimi, a rimboccarci le maniche.

Ferie, un diritto del lavoratore

In un periodo tuttavia come quel che stiamo passando oggigiorno, in cui la forte crisi e i perpetui rincari la stanno letteralmente facendo da padroni, il lavoro è diventato alquanto ballerino per tutti quanti, tanto che, sebbene siamo in tanti ad averne diritto, possederne uno sia considerata una vera e propria manna dal cielo.

Ad ogni modo c’è un piccolo particolare sul quale è bene porre l’accento. Sarà sicuramente già capitato, sia in passato che in tempi recenti, di udire dei lavoratori parlare di ferie e anche noi, se siamo fortunati a svolgere una professione da dipendenti, sicuramente sappiamo di che cosa si tratta. Un dipendente ne ha diritto annualmente di solito 1 mese e 4 settimane all’anno, compresi permessi. Tuttavia ci sono anche altri giorni che deve consumare ma che non possono essere visti in tale veste.

Tutti i lavoratori nel hanno diritto
Congedo matrimonio – Depositphotos – Sicilianews24.it

Ferie e congedo matrimoniale, la differenza

Quando un lavoratore decide di sposarsi e lo comunica alla dirigenza, esso può godere di quello che viene comunemente chiamato congedo matrimoniale. Il fatto è che, essendo strettamente connesso al matrimonio per l’appunto, può essere goduto solo poco dopo le avvenute nozze o nei giorni attigui e non dopo settimane se non mesi. Va usufruito esattamente entro il 30° giorno successivo alla data del matrimonio.

Altro fattore da tenere a mentre è che non è automatico l’ottenimento, anche se ci spetta, ma dobbiamo richiederlo con un certo anticipo, altrimenti rischieremmo di restare a bocca asciutta. Esso inoltre è perfettamente retribuito, sebbene il lavoratore in quei giorni non sia presente al lavoro e di tutto se ne occupa l’INPS. Tuttavia questo speciale permesso, a discrezione del lavoratore, può anche essere usufruito anche parzialmente.