Ferzan Ozpetek a Palermo. Un’ondata di emozioni quella di stamattina alla sala delle Capriate a Palazzo Steri, sia da parte dalla commissione onoraria che dalla platea.
Con il Rettore Fabrizio Micari hanno partecipato i responsabili dei dipartimenti delle discipline legate al cinema e allo spettacolo, il presidente della facoltà delle Scienze Umane Girolamo Cusumano e il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando che ha conferito la Cittadinanza Onoraria al regista di origini turche.
Una cerimonia formale i cui toni solenni sono stati smorzati dallo stesso regista che nella sua Lectio Magistralis ha parlato ironicamente al pubblico ricordando il ruolo della sua famiglia, trasversale ma sempre presente nella sua carriera. La laurea conferita è quella del corso di Laura in Musicologia e Scienze dello Spettacolo.
Il regista di origini turche Ferzan Ozpetek, classe 1959, si emoziona già dalla sera di lunedì 6 maggio quando, in occasione della proiezione della versione restaurata de Le Fate Ignoranti , vede colmi i 500 posti del cinema De Seta.
A promuovere l’evento la Fondazione Belisario, associazione che si occupa della parità dei diritti e che presenta i film di Ferzan Ozpetek come narratori magistrali della figura femminile, una figura che sa reagire e accettare i segnali della vita, motore della famiglia e della società civile.
Un preludio ad una giornata, quella di oggi, altrettanto intrisa di soddisfazione. Pur essendo destinatario di soddisfazioni e riconoscimenti prestigiosi il regista ha mantenuto il suo solito velo di umiltà e gratitudine.
Quella che segue al debutto nel 1997 con Il bagno Turco è una concatenazione di successi editoriali e cinematografici. Seguono Le Fate Ignoranti (2001), Saturno Contro (2007), Mine Vaganti (2010) e Napoli velata (2017) insieme alle realizzazioni nettamente drammatiche come La finestra di fronte (2003) e Rosso Instanbul (2007).
Empatia e capacità di trasmettere una dimensione fortemente umana sono state tra le parole di elogio che la commissione non ha risparmiato verso il regista.
Il primo è stato il Rettore dell’Università di Palermo Fabrizio Micari che aprendo la cerimonia ha definito quello del conferimento della laurea ad honorem come un momento importante non solo per il destinatario ma anche per l’università.
Il suo ruolo come istituzione e come oggetto di un processo storico, con una sua precisa liturgia, fa sì che i laureati ne siano testimonianze ed alfieri. Notevole anche l’intervento del professore Girolamo Cusimano.
Il Presidente della Scuola delle Scienze Umane e del Patrimonio Culturale, di cui fa parte il corso Musicologia e Scienze dello Spettacolo, evidenzia invece come la laurea stigmatizzi di un settore di studi, in particolare quello della musicologia che ha attraversato fasi di ombre e luci.
La professoressa Anna Tedesco, Cooordinatrice del Corso di Laurea Magistrale interclasse in Musicologia e Scienze dello Spettacolo, ha poi letto la motivazione del conferimento citando i punti più importanti della carriera del maestro sia come scrittore che come regista, la collaborazione con Julian Beck e Massimo Troisi, i successi, la narrazione dell’universo LGTB ma soprattutto “a sua capacità di raccontare, ora anche per mezzo della scrittura (…) l’uomo e le sue infinite debolezze e di farlo con altrettante infinite sfumature che vanno dai toni comici a quelli tragici, dal racconto storico all’affresco contemporaneo, dal racconto singolare a quello corale”.
Segue la professoressa Alessia Cervini, docente di storia del cinema, con la laudatio. Il percorso del regista viene qui narrato e paragonato ad un lungo viaggio, dando spazio ai temi e ai personaggi più importanti narrati nelle produzioni cinematografiche.
È tuttavia il discorso del maestro Ferzan Ozpetek a toccare l’anima dei presenti. La frase “Non si sa mai un domani…” è il titolo della sua Lectio Magistralis pronunciato dopo il conferimento della laurea in cui il regista ricorda con amarezza, ma anche con un’ironia che fa sorridere il pubblico, la sfiducia del padre.
In particolare il regista riporta le parole testuali di una sua telefonata, nella quale dopo gli elogi per il suo successo gli diceva “Ma perché hai lasciato l’Università a tre esami dalla Laurea? Per un domani… non si sa mai, ti potrebbe sempre servire! Cerca di finire gli esami!”.
Dopo ciò ricorda anche che, dopo la sua morte, trovare ritagli di interviste e critiche nel suo cassetto è stato la prova di un amore che il padre ha nutrito per lui a distanza, un aneddoto che lo ha commosso profondamente in occasione del conferimento della sua prima laurea a Perugia.
Il regista parla poi della Sicilia e della collaborazione con Ricky Tognazzi e di come, entrando in un bar rimase colpito dalla ricchezza e varietà di cibo sul bancone, interpretandola come espressione di varietà culturale e di secoli di civiltà.
Conferita infine la cittadinanza onoraria, come detta la prassi dopo il conferimento della laurea ad honorem. Commoventi le parole del Sindaco Orlando, lodate poi dallo stesso regista: “Oltre a sancire Palermo come città universitaria – parla il Sindaco Leoluca Orlando – credo che il conferimento della laurea ad honorem al maestro Ozpetek sia anche un’occasione per confermare il mediterraneo come “un continente d’acqua”.
Con le sue opere Ozpetek gli ha dato grande dignità artistica. A Palermo ti senti a casa – continua il Sindaco Leoluca Orlando – Se dovessi rispondere alla domanda cosa comunica l’opera di Ozpetek? Risponderei “inquietudine” che non è paura.
Anzi, è il sentimento di chi rispetta il prossimo. Diventa paura quando non si rispetta il prossimo, lì nascono la violenza e l’intolleranza. L’inquietudine è un medium tra passato e presente, gioie e dolori, che da Ferzan Ozpetek è stato certificato con la famiglia. Per me il medium dei medium è la città, ed è per questo che oggi voglio conferirti la cittadinanza”.
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