Laura Boldrini nuovo presidente della Camera: ”ascoltare la sofferenza”

di redazione

“il mio pensiero va a chi ha perduto certezze e speranze”, per “dare piena dignita’ a ogni diritto”, per “ingaggiare una battaglia vera contro la poverta’ e non contro i poveri”

di redazione

Roma, 16 mar. -Mette la mano sul cuore appena salita allo scranno piu’ alto della Camera. Unisce il suo applauso a quello dell’Aula in omaggio a Giorgio Napolitano, “custode rigoroso dell’unita’ del Paese e dei valori della Costituzione repubblicana”. Poi augura buon lavoro a tutti “specialmente ai piu’ giovani, a chi siede per la prima volta in quest’Aula”. Come lei, del resto. E’ breve ma denso di significato il primo discorso da Presidente della Camera di Laura Boldrini.

“Sono sicura che in un momento cosi’ dificile per il Paese insieme riusciremo ad affrontare l’impegno straordinario di rappresentare nel migliore dei modi le istituzioni repubblicane”, dice ancora riconoscendo a Fini di aver “svolot con responsabilita’ la sua funzione istituzionale”.

La Boldrini si presenta dicendo “arrivo a questo incarico dopo aver trascorso tanti anni a difendere e rappresentare i diritti degli ultimi, in Italia come in molte periferie del mondo. Un’esperienza che mi accompagnera’ sempre e che da oggi metto al servizio di questa Camera”. “Faro’ in modo – promette – che questa istituzione sia anche un luogo di cittadinanza di chi ha piu’ bisogno”, e subito dopo declina la sua ‘road map’: donne, esodati, ma anche imprenditori in difficolta’, giovani senza lavoro, pensionati. Gli ultimi dei nostri tempi ai quali Boldrini garantisce “non vi abbiamo dimenticato” e promette una politica trasparente e sobria.

E allora “il mio pensiero va a chi ha perduto certezze e speranze”, per “dare piena dignita’ a ogni diritto”, per “ingaggiare una battaglia vera contro la poverta’ e non contro i poveri”. Perche’ “in quest’Aula sono stati scritti i principi fondamentali della nostra Costituzione, la piu’ bella del mondo” e allora “quest’Aula dovra’ ascoltare la sofferenza sociale di una generazione che ha smarrito se stessa, prigioniera della precarieta’, costretta spesso a portare i propri talenti lontani dall’Italia”.

Si susseguono gli applausi, che diventano vera e propria, lunga, standing ovation quando la presidente della Camera avverte che “dovremo farci carico dell’umiliazione delle donne che subiscono violenza travestita da amore”.

“Dovremo stare accanto a chi e’ caduto senza trovare l’aiuto o la forza per rialzarsi – prosegue – ai tanti detenuti che oggi vivono in una condizione disumana e degradante, come autorevolmente denunciato dalla Corte europea per i diritti umani”.
Poi c’e’ il capitolo lavoro. “Dovremo dare strumenti a chi ha perso il lavoro, o non lo ha mai trovato. A chi rischia di smarrire perfino l’ultimo sollievo della cassa integrazione, ai cosiddetti esodati che nessuno di noi ha dimenticato”.

E subito dopo, l’esponente Sel ora presidente della Camera parla dei “tanti imprenditori che costituiscono una risorsa essenziale per l’economia italiana”.