L’Ars ricorda Rita Borsellino. Palermo non dimentica la sorella del magistrato e non lo fanno enache le istituzioni.
Il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè infatti, nel corso della seduta d’Aula di ieri, ha commemorato Rita Borsellino, scomparsa il 15 agosto scorso, sorella del magistrato Paolo ucciso da Cosa Nostra, già deputata regionale dal 2006 al 2008 e parlamentare europea dal 2009 al 2014.
Per Miccichè “Rita Borsellino è stata una donna di grande coraggio, protagonista della migliore antimafia, quella lontana dalle passerelle ma, al contrario, concreta e sempre presente nell’azione politica, nelle istituzioni e, soprattutto, fra la gente, prima di tutto fra i giovani”.
Il presidente dell’Ars ha ricordato l’impegno politico della Borsellino: “Fu per me un onore averla tra i banchi del Parlamento, ove sedette nel gruppo Misto, nella quattordicesima Legislatura, la stessa in cui io fui eletto, per la prima volta, presidente di questa Assemblea”.
“Fra i disegni di legge a sua firma – ha aggiunto – voglio ricordare quello per la modifica delle competenze della Commissione parlamentare antimafia, in cui, con un’intuizione che precorse i tempi di tutta la normativa statale a venire, propose di inserire fra le competenze della Commissione regionale il compito “di proporre disposizioni normative idonee a prevenire il fenomeno della corruzione nella Pubblica amministrazione”.
“Adesso sono fiero di dire che tale intuizione, che in quella Legislatura non venne raccolta, è stata trasfusa in uno dei primi atti che questo Parlamento ha approvato, inserendo ‘la corruzione nelle attività della Regione e degli enti del sistema regionale’ fra quei fenomeni su cui la Commissione ha il compito di vigilare – ha sottolineato Miccichè -. La Commissione parlamentare ha assunto, infatti, la denominazione di “Commissione parlamentare di inchiesta e vigilanza sul fenomeno della mafia e della corruzione in Sicilia”.
Miccichè ha ricordato l’impegno dell’eurodeputata a favore dei migranti: “Rita Borsellino chiese che il Parlamento si attivasse, affinché venissero predisposti tutti gli strumenti per la costruzione di un piano d’azione per la migrazione legale in Europa. Tutto questo nella convinzione che la Sicilia, cito le sue parole “dovrebbe essere isola di pace” e ponte fra le diverse culture che al Mediterraneo fanno capo”
A ricordare, invece, Silvio Liotta, ex segretario generale dell’Ars e deputato nazionale di Forza Italia, venuto a mancare sabato scorso, 15 settembre, è stato il vicepresidente vicario dell’Ars, Roberto Di Mauro.
Il vicepresidente vicario, Di Mauro, ha ricordato Silvio Liotta: “Una figura importante per questa Assemblea regionale ma anche una figura di rilievo nella politica nazionale. Durante gli anni di lavoro all’Ars, Liotta diede prova delle sue elevate qualità che lo fecero apprezzare dai suoi colleghi e, soprattutto, dall’intera classe politica che lo volle segretario generale dal 1986 al 1994, data del suo pensionamento”. “Rappresentò un esempio di capacità indiscussa tale da essere ricordato da tutti come un modello da seguire indicato anche ai più giovani consiglieri parlamentari assunti via via negli anni – ha aggiunto Di Mauro – In qualità di segretario generale, Liotta per primo promosse azioni sulla trasparenza amministrativa”.
“Nel 1994 fu eletto deputato nazionale e confermato anche nelle due successive tornate elettorali del 1996 e del 2001, ricoprendo la carica fino al 2006 – ha concluso il vicepresidente -. In campo politico-parlamentare si distinse per aver presentato disegni di legge riguardanti la difesa dello Statuto siciliano sul versante economico e finanziario, nonché con proposte legislative a tutela degli strati più deboli della società, dagli anziani ai disabili”.
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