LAMPEDUSA – Al via il 19 luglio il LampedusaInFestival: cinque giorni di cinema e documentari accompagnati da dibattiti, musica, mostre, spettacoli e incontri con gli autori.
« Migrare: Le ragioni di una “scelta” » il tema del concorso giunto alla sua quinta edizione e organizzato dall’associazione culturale Askavusa di Lampedusa, con il patrocinio del comune di Lampedusa e Linosa.
Oltre 80 I titoli presentati da artisti di varie nazionalità. Le opere finaliste, selezionate dal regista etiope Dagmawi Yimer e da Askavusa, saranno proiettate al pubblico dal 20 al 23 luglio e valutate da una giuria internazionale coordinata da Silvestro Montanaro e composta da Ubax Cristina Ali Farah, Mohamed Arafat, Emily Jacir e Filippo Pucillo.
Durante il festival saranno proiettati alcuni film fuori concorso che si caratterizzano per l’attinenza a temi sociali di forte impatto:
• Omaggio a Silvestro Montanaro con la proiezione dei tre film documentari La mia famiglia; Vi ho tanto amato; Sankara e quel giorno uccisero la felicità. Sarà presente l’autore.
• Rassegna “Lampedusa dagli anni 40 ai nostri giorni”, curata dall’Archivio storico di Lampedusa, sulla rappresentazione di Lampedusa attraverso documentari e servizi televisivi dagli anni ’40 ai giorni nostri.
• Armageddon: cinquant’anni di guerra, dal Vietnam al Medioriente, dal ’68 ai No Tav, di Fulvio Grimaldi.
• Questo vento, di Gilles Reckinger.
• Once the sea was covered with water, di Lorenzo Sibiriu e Giacomo Orsini.
• La primavera siamo noi e Cristina Mastrandrea intervista Amina Tayler, di Cristina Mastrandrea.
• No MUOS film, di Enzo Rizzo.
«Nella quinta edizione del LampedusaInFestival si parlerà delle cause che spingono migliaia di persone a lasciare la propria casa. Si parla spesso di immigrazione come un fatto acquisito e inevitabile, noi pensiamo invece che sia un effetto delle politiche estere delle nazioni “occidentali” e di un sistema finanziario internazionale fondato sulla mercificazione dei beni come degli esseri umani. Bisogna distinguere le differenti motivazioni di chi emigra da un paese ad un altro; sono tante e diverse, ma ciò che accomuna chi viaggia dalle zone del sud del mondo a quelle del nord è la limitazione e in molti casi la negazione della libertà di circolazione.” Continuano i ragazzi dell’associazione Askavusa. “ Vedendosi limitare la libertà di movimento, i migranti diventano merce per le organizzazioni criminali e da quel momento si avvia un circolo infernale. I barconi spesso si trasformano in bare, i migranti diventano merce per i centri di accoglienza che fanno profitti sulla loro pelle, merci per chi li sfrutta nei campi o nelle fabbriche, merce per i politici che usano l’immagine stereotipata dell’immigrato per i propri fini elettorali.
L’isola dell’accoglienza si chiede se questa sia vera accoglienza, se sia lecito cambiare le regole ogni volta che lo Stato ne ha bisogno: oggi i migranti possono uscire dal centro di via Imbriacola, domani no, dopodomani forse; oggi si fanno i trasferimenti, domani no etc.
L’isola dell’accoglienza si chiede se accoglienza significhi “guadagnarci” in qualche modo.
Vogliamo andare oltre la retorica della Porta d’Europa e chiederci/vi se i motivi che spingono tutte queste persone a scappare dalla propria terra siano forse gli stessi che, nella vecchia Europa, le imprigionano ancora, inducendole in condizioni al limite della schiavitù, e come questa negazione degli elementari diritti coincida sempre di più con la negazione dei diritti di tutti noi cittadini Europei.»
Come ogni edizione, anche quest’anno il LampedusaInFestival coniuga la rassegna cinematografica con molteplici attività culturali ed eventi espositivi, promuovendo le iniziative più interessanti che l’isola di Lampedusa esprime sia a livello locale che internazionale.
Per tutto il periodo della manifestazione saranno allestite le mostre Sostiene Sankara, a cura di Giuliano Kanjano con video di Silvestro Montanaro Sankara e Quel giorno uccisero la felicità; la collettiva Lampedusa porta della vita, curata da Città vicine e Colors Revolution; Laboratori artistici e Interventi col colore, curata da Colors Revolution e Amnesty International con la partecipazione speciale dell’artista Lorenzo Terranera; e Con gli oggetti dei migranti, a cura del Museo delle Migrazioni di Lampedusa e Linosa. L’incontro all’isola dei conigli con Ian Chambers e il Laboratorio Lampedusa, idee e progetti per narrare e ricordare le migrazioni mediterranee curato da AMM.
L’appuntamento con la musica è rinnovato anche quest’anno con i concerti Le voci dell’isola con Alessio Greco, Mary Di Malta e Giacomo Sferlazzo; l’esibizione del gruppo lampedusano SS1Scud.
Tra gli spettacoli teatrali in scena a piazza Castello, Bilal – Pensi di saper distinguere il Paradiso dall’Inferno? tratto dal romanzo-inchiesta di Fabrizio Gatti, a cura di ConsorzioScenico.
Il cartellone prevede anche diverse presentazioni di libri e incontri con gli autori come PAROLE FUORI LUOGO di Mohamed Ba e Lampedusa. Begegnungen am Rande Europas di Gilles Reckinger. Nonché l’inaugurazione delle prime attività del Museo delle Migrazioni di Lampedusa e Linosa con la residenza dell’artista palestinese Emily Jacir e la presentazione del primo inventario della collezione di reperti.
Per la prima volta l’opera che si distinguerà per la promozione dei diritti dei migranti riceverà un premio speciale da Amnesty International Italia.
La web tv di Lampedusa Libera Espressione seguirà il festival con dirette e servizi
Lampedusa è un isola che per la sua posizione geografica e la sua storia rappresenta un luogo unico e centrale nel Mediterraneo, uno scoglio tra Africa ed Europa che diventa un porto di salvezza per molti migranti che fuggono; perciò il tema della migrazione è al centro della vita di questo luogo e dei ragazzi dell’associazione Askavusa che da cinque anni organizzano il festival con scarsi contributi pubblici ma con il supporto volontaristico di numerosi professionisti, associazioni ed organizzazioni culturali.
Il festival è organizzato e curato dall’Associazione culturale Askavusa di Lampedusa insieme a Rete dei Comuni Solidali (ReCoSol), Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione (ASGI), AMM – Archivio delle memorie migranti. Con la collaborazione di BSA, InMigrazione, ARCI, Amnesty International.
Foto di Alessia Capasso
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