Lampedusa, il sindaco: ”E’ emergenza al Centro d’accoglienza”

“Sono ovviamente lieta che il Governo abbia accolto il mio appello dei giorni scorsi e abbia provveduto a riattivare i trasferimenti, ma non basta: la situazione e’ ancora…

di redazione

Lampedusa (Ag), 19 dic. – “Sono ovviamente lieta che il Governo abbia accolto il mio appello dei giorni scorsi e abbia provveduto a riattivare i trasferimenti, ma non basta: la situazione è ancora emergenziale. Il Centro di accoglienza, allo stato attuale, può ospitare 250 persone. Oggi ce ne sono circa 600. Di questi, 125 sono minori non accompagnati. Dobbiamo uscire dall’emergenza, il che significa mettere a regime la macchina dei trasferimenti, garantendo a chi arriva condizioni di accoglienza dignitose. In questo momento non è così, perchè c’è un letto ogni tre persone e, come è ovvio, sono gravemente insufficienti i bagni e i servizi essenziali”.

Rilancia così la sua richiesta alle istituzioni il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini. Perché, nonostante le partenze dell’ultima settimana, al centro di prima accoglienza di Lampedusa “permane una grave situazione di sovraffollamento e disagio. La capienza attuale, con i due padiglioni in rifacimento dopo l’incendio del settembre del 2011, è di 250 posti. A lavori terminati, potrà accogliere fino a 800 persone”.

 

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”Sono partiti in 600, ma al contempo ne sono sbarcati altri 400 – continua la Nicolini – Le norme prevedono che i migranti sostino nel centro per novantasei ore e poi siano portati ai centri di accoglienza a cui sono destinati. Qui invece restano anche per intere settimane, rendendo indisponibili i posti letto per i nuovi arrivati. Sappiamo che sulle coste libiche ci sono molti migranti pronti a mettersi in viaggio e, appena le condizioni del mare saranno rassicuranti, prenderanno il mare. Vogliamo che arrivino sani e salvi. E vogliamo poter offrire almeno il minimo garantito, la disponibilita’ di un letto e di un bagno pulito”.

Per il sindaco, la qualità dell’accoglienza deve diventare una bandiera di civiltà per Lampedusa e la sua comunità. ”Non voglio vergognarmi perché ammassiamo persone in modo indegno. Chiedo al Governo che non si interrompano, nemmeno per le festività, le procedure di trasferimento. Che vadano a regime, in modo da rendere il centro sempre pronto ad accogliere i nuovi arrivi”.