Lampedusa, arrestato il presunto scafista del barcone naufragato
Lampedusa, 8 ott. E’ finito in carcere il presunto scafista del barcone naufragato gioved’ mattina davanti alle coste di Lampedusa. La Procura di Agrigento ha emesso all’alba il fermo di polizia giud…
Lampedusa, 8 ott. E’ finito in carcere il presunto scafista del barcone naufragato gioved’ mattina davanti alle coste di Lampedusa. La Procura di Agrigento ha emesso all’alba il fermo di polizia giudiziaria nei confronti di un tunisino di Sfax, Ben Salem Khaled, 35 anni.
Ad incastrarlo una decina di superstiti eritrei che lo hanno riconosciuto dalle fotografie che sono state mostrate dagli uomini della Squadra mobile di Agrigento. Khaled ‘ accusato di omicidio plurimo, procurato naufragio e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Fino a luned’ l’uomo era a piede libero ed era al Centro d’accoglienza di Lampedusa insieme con i sopravvissuti. Gli eritrei, come emerge dalle loro testimonianze, lo chiamavano ‘White man’ perch’ era l’unico non di colore sul barcone.
Insieme a un complice, sembra anch’egli tunisino, era l’unico a dormire nella cuccetta del barcone. Mentre tutti gli altri erano costretti a vivere ammassati gli uni sugli altri, compresi i bambini pi’ piccoli.
Nonostante la fitta pioggia e il maltempo sono riprese le ricerche dei sommozzatori e dei palombari della Marina militare nel relitto del barcone. Sono 18 i cadaveri recuperati oggi.
Solo luned’ sono sono stati recuperati 38 corpi. Sale cos’ a oltre 230 il numero di vittime del naufragio. Ma sembra che nella stiva, a 47 metri di profondit’, ci siano almeno altri cento corpi di profughi.
Un pescatore di Lampedusa, Giovanni Prestipino, lo stesso che gioved’ ha individuato per primo il barcone naufragato davanti alla Tabaccara, ha rinvenuto nella notte in mare un cadavere senza testa. “E’ di un immigrato – spiega – ma penso che si trovasse in acqua da settimane perch’ era gi’ in avanzato stato di decomposizione. Non credo che faccia parte dei profughi morti nel naufragio”. Prestipino ha immediatamente avvertito la Capitaneria di porto che ha inviato sul posto una motovedetta.
Sono ripresi i ponti aerei per trasferire i profughi ospiti del Centro d’accoglienza di Lampedusa in altre strutture italiane.
Un gruppo di profughi ha messo una decina di materassi all’ingresso della struttura per protestare contro le condizioni del centro dopo le fitte piogge degli ultimi giorni. Molti di loro sono stati costretti a dormire all’addiaccio con giacigli di fortuna. La struttura pu’ contenere 250 persone ma attualmente ne ospita 928.
I profughi hanno messo i materassi all’ingresso per impedire il passaggio di due pullman con a bordo altri profughi. I carabinieri hanno poi tolto i materassi e riportato la situazione alla normalit’ facendo passare i pullman con a bordo un centinaio di immigrati pronti a partire con un ponte aereo. Durante la protesta si sono anche registrati momenti di tensione tra una troupe giornalistica e alcuni operatori del centro di accoglienza.
Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, sar’ mercoled’ sull’isola con il vicepresidente del Consiglio e ministro dell’Interno, Angelino Alfano, e insieme accompagneranno il presidente della Commissione europea, Jos’ Manuel Barroso, e il commissario europeo agli Affari interni, Cecilia Malmstr’m.
A quanto si apprende, c’ ‘ stato un colloquio telefonico questa mattina tra il premier e il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini. Letta ha spiegato che durante la visita di mercoled’ parler’ delle opere compensative per Lampedusa.