L’Amministratore Delegato Sergio Gasparin: ‘Io e il Catania, scelta reciproca’
Autorevolezza ed uno stile garbato, per andare oltre i confini della semplice autorità, giovarsi del dialogo e giungere ad illustrare con precisione le idee-cardine della gestione: l’Amministratore De…
di redazione
Calcio Catania: Autorevolezza ed uno stile garbato, per andare oltre i confini della semplice autorità, giovarsi del dialogo e giungere ad illustrare con precisione le idee-cardine della gestione: l’Amministratore Delegato del Calcio Catania Sergio Gasparin vive con disinvoltura il primo giorno nel nuovo ruolo e risponde con chiarezza alle domande dei giornalisti. “Grazie a voi per la precisa e puntuale presenza – le prime parole rivolte dal dirigente in conferenza agli operatori dell’informazione – grazie al Presidente per l’opportunità che mi offre. Dopo 23 anni da dirigente nel mondo del calcio, non ho necessità di vivere di pallone e questo mi ha reso libero di accettare la proposta per scelta e per emozione, non per “dovere” ma per una nuova sfida. Non c’è miglior modo di essere uomo che quello di essere libero: è una citazione significativa. Ho lasciato qualche tempo addietro un’altra società quinta in classifica a due punti dalla Champions: è fondamentale la condivisione di un progetto, per proseguire insieme. Sul piano dei rapporti, per me prevalgono equilibrio, correttezza e rispetto, non distinguo tra amici e nemici, si può essere avversari ma sempre con lealtà. Con il Catania, è stata una scelta reciproca. La società dispone di una struttura all’avanguardia come Torre del Grifo Village, un biglietto da visita fondamentale ed un simbolo di efficienza: questo è il segnale effettivo della volontà di sviluppo. Inoltre, avendo lavorato al Sud anche se per poco, so che si può dare e ricevere molto anche in termini di rapporti umani e di passione. Ringrazio Lo Monaco perché in 15 giorni mi ha offerto la massima collaborazione: il Catania viene dal record di punti e quindi sarà un’avventura difficile, per me, ma proprio per questo intensa ed affascinante. L’obiettivo della società è proseguire sulla strada percorsa fin qui, cercando costantemente di migliorare. Il primo e fondamentale traguardo sportivo è quello della permanenza in un campionato che non è il più bello ma è ancora sicuramente il più difficile: la salvezza è per noi quello che la qualificazione alla Champions è per una grande. Gli obiettivi devono essere ambiziosi ma raggiungibili e restare in Serie A non è mai facile. Portare giovani e famiglie allo stadio è per me fondamentale fin dai lontani anni ’90, spero inoltre che si possa riuscire ad incrementare il numero di abbonati: mi sono sempre chiesto come mai, in un comprensorio così grande come quello di Catania, un numero così percentualmente ridotto. C’è molto da fare anche sul piano delle strutture, non solo a Catania ma in tutta l’Italia del calcio: servono nuovi stadi per incrementare i ricavi, anche alla luce delle condizioni di spesa per il settore tecnico che saranno imposte dal fair play finanziario: senza una legge opportuna, sarà molto difficile. L’impianto della Juve è l’eccezione che conferma la regola: circa dieci anni per l’approvazione, all’estero possono bastare anche dieci mesi. Lodi playmaker? Pensavo potesse accadere già ad Udine, quando lo scelsi con quest’idea. L’allenatore? Noi abbiamo già un tecnico, il Presidente è stato preciso e categorico. Il mercato? Richieste ed opportunità determinano le scelte”.