Sono stati cinque in tutto, i punti monitorati quest’anno dalla Goletta di Legambiente nelle acque dei laghi Soprano, diga San Giovanni, Pozzillo e Piana degli Albanesi e sottoposti ad analisi microbiologiche. Di questi due sono risultati essere fuori dai limiti di legge. Più precisamente il prelievo effettuato nel lago Soprano e quello nel diga San Giovanni sono stati giudicati entrambi come “fortemente inquinati”.
Nel mirino ci sono sempre canali e foci, i principali veicoli con cui l’inquinamento microbiologico, causato da cattiva depurazione o scarichi illegali, arriva nei laghi.
È questa in sintesi la fotografia scattata nella tappa siciliana lungo le sponde dei quattro laghi da un team di tecnici e volontari di Goletta dei Laghi, la campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute dei bacini lacustri italiani.
“Il patrimonio lacustre della Sicilia è quasi totalmente formato da invasi artificiali, la cui realizzazione ha per lo più favorito gli interessi, spesso poco limpidi, di pochi e non ha dato l’acqua per bere o coltivare ai siciliani – dichiara Gianfranco Zanna Presidente Legambiente Sicilia -. A causa della mala gestione degli Enti preposti la stragrande maggioranza delle dighe hanno non pochi problemi di gestione e manutenzione come testimoniano gli ultimi episodi di quella della Sciaguana, di Ponte Barche, della Nicoletti. Questi episodi che hanno portato al prosciugamento delle acque con conseguente moria di pesci, dimostrano il fallimento continuo e costante di una politica regionale che, invece di occuparsi di risolvere queste emergenze relative a problemi di tenuta, di efficientamento e di collaudo, decide di spendere 60 milioni di euro per completare l’inutile e abusiva diga di Pietrarossa. Con una cifra infinitamente inferiore avremmo potuto manutenere meglio le dighe esistenti riparando ad esempio le perdite e collaudandole al massimo delle loro capacità e, alla fine, avremmo potuto invasare molta più acqua di quella che forse conterrà questa discutibile nuova diga”.
Sono quattro i laghi campionati in questa edizione della Goletta dei Laghi in Sicilia, uno in più dell’anno scorso: il lago Soprano, in provincia di Caltanissetta, il lago diga San Giovanni in provincia di Agrigento, il lago di Piana degli Albanesi (Palermo) e il lago Pozzillo (Enna). Di questi solo il primo era stato campionato anche lo scorso anno, mentre per gli altri è la prima volta.
Andando nel dettaglio delle analisi effettuate e dei loro risultati è emerso che solo per due prelievi effettuati rispettivamente sui laghi Soprano e diga San Giovanni sono emerse criticità, quindi due laghi su quattro.
In particolare sul lago Soprano è stato ripetuto il prelievo nello stesso punto dello scorso anno, in Contrada Cuba, ed è risultato nuovamente “Fortemente inquinato“. Per il lago di Naro, diga San Giovanni, è stato prelevato un campione nel fiume Naro, nel punto di immissione nel lago, ed è risultato “Fortemente inquinato”. Per il lago Pozzillo il punto campionato alla fine di via dell’arena, nella contrada Piano Arena del comune di Regalbuto, è risultato “Entro i limiti” alle analisi microbiologiche e secondo il giudizio di Goletta dei Laghi. Infine, nel lago di Piana degli Albanesi sono stati prelevati due campioni, uno presso l’ansa est, alla fine di via del lago, nel comune di Santa Cristina Gela, l’altro nell’ansa nord, in contrada Sant’Agata, nel comune di Piana degli Albanesi: entrambi sono risultati “Entro i limiti”
E’ bene ricordare che il monitoraggio di Legambiente non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, ma punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi per porre rimedio all’inquinamento dei nostri laghi, prendendo prevalentemente in considerazione i punti scelti in base al “maggior rischio” presunto di inquinamento, individuati dalle segnalazioni dei circoli di Legambiente e degli stessi cittadini attraverso il servizio SOS Goletta. Foci di fiumi e torrenti, scarichi e piccoli canali che spesso troviamo lungo le sponde dei nostri laghi, rappresentano i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta alla insufficiente depurazione dei reflui urbani o agli scarichi illegali che, attraverso i corsi d’acqua, arrivano nei bacini lacustri. Il monitoraggio delle acque in questi quattro laghi siciliani sono stati eseguiti tra il 21 e il 30 luglio.
I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio del valore normativo.
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