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Lagalla contro tutti, dice si al patrocinio al Gay Pride di Palermo

Roberto Lagalla anche quest’anno assicura fondi e presenza alla manifestazione dell’orgoglio Lgbt, è pronto a sfilare il 22 giugno accanto a chi rivendica i diritti di genere. La decisione arriva dopo la bocciatura, da parte del Consiglio comunale dai consiglieri e assessori di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia.

“Saremmo nel Medioevo se fossimo contro gli omosessuali” dichiara il primo cittadino. Una decisione che va contro la sua maggioranza di centrodestra che, infatti, rischia di traballare.

Sabrina Figuccia capogruppo della Lega al Comune di Palermo e presidente della Terza Commissione consiliare

“La bocciatura, da parte del Consiglio comunale, dell’ordine del giorno sull’adesione del Comune al Gay Pride di Palermo, pone luce su una divergenza tra le posizioni del sindaco Lagalla, che lo scorso anno ha deciso di partecipare attivamente a questa storica manifestazione, dando il suo patrocinio, e la sua maggioranza. Come capogruppo della Lega, ho espresso la mia posizione in modo netto e categorico, sia su quest’ordine del giorno, che sulla mozione sui diritti dei figli nati da famiglie omogenitoriali.
Come partito abbiamo le idee chiare e continueremo a rivendicarle insieme con le forze politiche che oggi governano il Paese, la Regione e il Comune. Mi auguro che il sindaco ricordi ancora quali sono i partiti che hanno permesso alla sua amministrazione di governare la città di Palermo e ponga la giusta attenzione su scelte politiche tanto importanti quanto divisive”.

Capogruppo di “Lavoriamo per Palermo”, Dario Chinnici

“La linea dell’amministrazione comunale e del sindaco Roberto Lagalla sul sostegno al Palermo Pride è sempre stata chiara e inequivocabile e non può essere messa in discussione da un ordine del giorno che, ricordiamo, nulla aveva a che fare con la delibera sulla movida.

Un sostegno al Pride che non ha bisogno ogni anno di essere ribadito da ordini del giorno che hanno più il sapore della strumentalizzazione politica alla quale non ci presteremo.

Seppur all’interno della maggioranza possano emergere sensibilità differenti, nessuno può
mettere in dubbio la posizione del sindaco, in coerenza con la sua storia che lo ha visto, già da rettore dell’Università, patrocinare il Pride”.

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