“Piuttosto che giudicare preventivamente le scelte dei cittadini palermitani, dal segretario del Pd Enrico Letta mi sarei aspettato parole forti e nette nei confronti di tutti quegli esponenti del suo partito, professionisti di una certa antimafia, oggi alla sbarra con accuse pesantissime. Caro Enrico, Rosario Crocetta ti fa stare sereno? E potrei farti tanti altri nomi. Da chi chiede abiure, senza aver fatto i conti con la propria coscienza politica non accetto alcuna lezione morale. Il Pd dica la verità, cioè di essere stato protagonista di una delle pagine più buie della storia recente della Regione siciliana. Chieda scusa e ammetta di non aver verificato a dovere l’operato di chi agiva per suo nome e conto”. Così il candidato sindaco di Palermo del centrodestra Roberto Lagalla.
“Nessuno oggi – aggiunge -, se non la sola magistratura, poteva essere in grado di conoscere certe frequentazioni di chi è stato arrestato, così come non le avrebbe potute conoscere Leoluca Orlando quando 5 anni fa ospitò tra le sue liste lo stesso candidato. Negare ciò, come maldestramente fatto da qualche esponente del PD, è pura demagogia. L’ennesimo avvelenamento dei pozzi – conclude – di chi sa di non avere alcuna chance di governare Palermo, lasciata nel degrado più assoluto da un’amministrazione comunale riconducibile allo stesso Pd”.
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