Cronaca

L’aeroporto di Palermo dice a no ai voli di Catania nel weekend: l’ira di Schifani

Il terminal principale dell’aeroporto di Catania resterà chiuso almeno fino al 25 luglio e non è escluso che ci vorrà ulteriore tempo per la ripresa piena delle attività. Le compagnie aeree dovranno così operare in situazione emergenziale per altri giorni: terminal A, quello principale, potrebbe tornare pienamente operativo tra fine luglio e inizio agosto, prolungando i disagi per i viaggiatori che questi giorni stanno volando su altri scali della Sicilia (Comiso, Palermo, Trapani) e della Calabria (Lamezia Terme, Reggio Calabria).

Al momento nell’altro terminal, il C, sono previste fino a 2 partenze all’ora e altrettanti arrivi. Nel piano di emergenza si punta a portare a 7 i decolli (e altrettanti atterraggi) quando la Protezione civile avrà montato le tende — con l’aria condizionata — per accogliere fino a 400 passeggeri.

Almeno fino alle 14 (ora locale) del 20 luglio nello scalo di Catania proseguono le «restrizioni» ai movimenti aerei «dovuti all’indisponibilità del terminal passeggeri». Resta così il limite di due arrivi autorizzati all’ora, mentre «non è consentito il traffico extra Schengen», cosa che rende impossibile i voli diretti, per esempio, con il Nord Africa e con il Regno Unito.

La chiusura dell’aeroporto di Palermo ai voli di Catania

Polemiche sulla decisione di Vito Riggio, amministratore delegato di Gesap che ieri in una nota ufficiale ha comunicato che lo scalo palermitano “accetterà venti voli ex Catania per domani, giovedì 20 luglio, e nessuno da venerdì a domenica”. Una decisione che ha scatenato l’ira del presidente della Regione Renato Schifani che ha dichiarato : “Prese di posizione da parte dei vertici di Gesap non gradite dal presidente della Regione Renato Schifani. “Non posso che stigmatizzare l’atteggiamento della direzione generale dell’aeroporto di Palermo che, senza un doveroso confronto con gli organi di controllo, ha dichiarato di non accettare più voli destinati originariamente allo scalo di Catania, ingenerando così uno stato di allarmismo e tensione sociale in quanti hanno scelto di trovare in Sicilia, simbolo dell’accoglienza, un luogo ideale per le vacanze”. A mediare scende il campo il sindaco Roberto Lagalla che in un comunicato scrive:  “Esprimiamo apprezzamento per il grande sforzo che sta compiendo in questi giorni la Gesap per l’aiuto, che riteniamo doveroso in questo momento di emergenza, all’aeroporto Fontanarossa di Catania, come già stanno facendo anche altri scali come quello di Trapani e Comiso. Tuttavia, il previsto traffico aereo di 250 voli giornalieri su Catania pone in oggettiva difficoltà l’aeroporto Falcone e Borsellino, creando una situazione di sovraccarico delle infrastrutture e del personale, specialmente in un periodo di sensibili afflussi come quello estivo. Per questa ragione, siamo in costante contatto con il presidente dell’Enac affinché il traffico aereo destinato a Fontanarossa possa essere ridistribuito al meglio su altri scali siciliani e calabresi. Confidiamo che venga presa in considerazione anche l’ipotesi di utilizzare l’aeroporto di Sigonella, sempre che gli esistenti vincoli militari possano essere allentati”

Redazione

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