Catania – Nella notte tra il 17 e il 18 settembre sono arrivati nel porto catanese, 149 migranti di origine siriana, tra di loro 3 donne in stato interessante e una quarantina di bambini. Le operazioni di trasbordo sono avvenute all’ingresso della struttura portuale di Catania. I migranti sono stati soccorsi al largo della coste siciliane dopo una chiamata con un telefono satellitare ricevuta dal comando della Guardia Costiera di Roma.
Una notte lunga che è terminata alle prime ore dell’alba presso la struttura del PalaCannizzaro dove sono stati trasferiti i migranti per la fase di riconoscimento e di indagine della Polizia per individuare eventuali scafisti. Già negli scorsi giorni erano stati individuati 4 basisti che facevano parte di un’organizzazione che gestiva questi viaggi nelle carrette del mare.
Il viaggio della speranza e della disperazione, sono tutti volti provati dai giorni passati in mare aperto. Sono famiglie, qualcuno ha persino una borsetta, di quelle che si usano per uscire la sera, sono il ceto medio siriano che scappa, scappa da uno scenario di guerra, mentre la comunità internazionale si interroga su possibili soluzioni.
Il pianto nella notte dei bambini, del tutto spaesati e privi di cognizione. Spaventati, affamati e assetati. Intere famiglie coinvolte nella traversata per scampare al regime di Bashar Al Assad, qualcuno con la valigia, altri con una semplice busta di plastica, dove a parte qualche vestito è riposta la speranza di ricominciare.
Una speranza che si dovrà scontrare contro la burocrazia italiana. Adesso dovranno fare domanda di asilo politico. Ottenere lo status di rifugiato è il secondo desiderio di tutti i migranti, il primo è riuscire ad approdare vivi in terra italiana.
(Foto Vincenzo Barbagallo)
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