La Sicilia riapre, tanti i timori: i turisti saranno tracciati

La Sicilia riapre, come il resto delle regioni italiane da mercoledì tre giugno. Ripartono i collegamenti da e per tutte le città non senza qualche timore. Confermata la data del 3 giugno anche per l’apertura dei confini nazionali ai paesi europei. Per i paesi extra Ue resta per il momento confermata quella del 15 giugno.

Le perplessità più grandi derivano dal fatto che l’incidenza dei casi “è molto eterogenea” sul territorio nazionale, ci sono Regioni con un numero molto elevato e altre a basso contagio; ecco perché, nel momento in cui aumenterà “la frequenza e l’entità” della circolazione nel paese, bisognerà avere molta cautela ed essere pronti a isolare gli eventuali nuovi focolai.

La Sicilia riapre, in caso di aumento dei contagi si tornerà indietro

“Il decreto legge vigente prevede dal 3 giugno la ripresa degli spostamenti infraregionali. Al momento non ci sono ragioni per rivedere la programmata riapertura degli spostamenti. Monitoreremo ancora nelle prossime ore l’andamento della curva”. Lo dichiara il ministro Roberto Speranza, interpellato dall’ANSA al termine della riunione di Conte con i capi delegazione.

Il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia sentirà i presidenti delle Regioni nelle prossime ore, per continuare a confrontarsi sulla apertura agli spostamenti infraregionali dal 3 giugno. E’ quanto si apprende al termine del vertice di governo, nel quale si è valutato che dai dati non emerge l’esigenza di mantenere il blocco. Il confronto, viene spiegato, andrà avanti nei prossimi giorni come già accaduto per tutta la settimana. Non è invece al momento prevista una riunione della conferenza Stato-Regioni

Il governatore: “Il nostro motto è ‘Sicilia sicura’. La sicurezza è anche interesse del viaggiatore”

Musumeci: ‘Sicilia sicura’ è il nostro motto

“Dio sa quanto mi senta legato ai lombardi. Mio fratello da mezzo secolo vive a due passi da Monza. Ma anche Sala sa che un protocollo di sicurezza è interesse del viaggiatore”. A dirlo, in un’intervista al Corriere della Sera, è il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, che precisa di non voler mettere tutti in quarantena:

“Ovviamente no – spiega – Ma ‘Sicilia sicura’ è il nostro motto. E per questo occorrerà verificare la provenienza, l’esistenza di eventuali casi sospetti nel nucleo familiare, indicare giorno dopo giorno la tracciabilità della presenza del turista”.

Sull’ipotesi di creare una lista dei movimenti e dei luoghi frequentati chiarisce: “Ricordo soltanto che siamo al centro di una pandemia. E che tutto il resto appare davvero piccola cosa”. Sul fatto che il ministro Boccia ha detto che è materia dello Stato e ha invocato l’articolo 120 della Costituzione, Musumeci risponde: “Non sto parlando di libera circolazione, ma di chi liberamente viene in Sicilia e accetta la collaborazione con le autorità sanitarie locali”.