La Sicilia resta gialla? Preoccupa il caso vaccini

Una notizia buona e una meno buona. Quella buona è che la Sicilia resta in giallo mentre tutte le altre regioni vanno verso la zona rossa o arancione, quella che preoccupa riguarda invece le due morti sospette nell’Isola dopo aver ricevuto il vaccino di Astrazeneca.

A perdere la vita un poliziotto e un militare, il lotto di vaccini incriminato è stato sequestrato su decisione della magistratura e due inchieste sono state aperte dalle Procura di Siracusa e Catania.

Una intoppo che rischia di compromettere la campagna vaccinale in Sicilia, dove proprio oggi era partita la terza fase con l’avvio delle somministrazioni agli over 70 che si sono già prenotati numerosi (oltre 90mila).

Il vaccino Astrazeneca è quello destinato anche al personale scolastico e alle forze dell’ordine, ed è di questa mattina la nota dei vigili del fuoco Sicilia che esprimono perplessità e preoccupazione: “Dopo le due morti improvvise e sospette in Sicilia aumentano le perplessità su AstraZeneca: Usb vigili del fuoco Sicilia, già prima dell’inizio del vaccino, aveva molti dubbi sul vaccino “incriminato. Se Il rischio esiste, come vigili del fuoco prima, e come comuni cittadini, vogliono certezze!”

Ma tornando alla conquista del giallo in Sicilia c’è da dire che l’andamento dei contagi si mantiene stabile, nonostante alcuni focolai circoscritti come i cinque comuni dichiarati ieri zone rosse dal presidente della Regione Musumeci.

Il report della Fondazione Gimbe conferma che nella settimana che va dal 3 al 9 marzo in Sicilia risulta un miglioramento dell’indicatore sui ‘Casi attualmente positivi per 100 mila abitanti’ (291).

Anche il presidente della Regione Musumeci esprime un cauto ottimismo: “La Sicilia – sottolinea – è certamente una delle regioni dove si sta meglio ma siamo d’accordo sul fatto che in questo momento, il calo di tensione determinerebbe inesorabilmente un passo indietro”.

I colori delle regioni

A Basilicata, Campania e Molise, già rosse da una settimana, si aggiungeranno quasi sicuramente Piemonte (Rt a 1,41), Lombardia (Rt a 1,3), Emilia Romagna (incidenza oltre 400), Friuli Venezia Giulia (Rt a 1,3) e Marche (incidenza sopra 250) e, con ogni probabilità, Lazio e Veneto, che hanno un Rt sopra 1,25. Con dati al limite ci sarebbero invece Abruzzo e Toscana, che dovrebbero però rimanere in arancione assieme ad Umbria, Liguria, Puglia e Valle d’Aosta.

AGGIORNAMENTO ORE 13.00

Da lunedì 15 marzo al 2 aprile, e il 6 aprile, le Regioni che hanno dati da zona gialla saranno comunque considerate in zona arancione. Questo il contenuto della bozza del decreto legge con le nuove misure anti-Covid, sul tavolo del Consiglio dei Ministri. La regola non vale per la Sardegna che al momento è in zona bianca.

A Pasqua, nei giorni 3, 4 e 5 aprile, “sull’intero territorio nazionale, ad eccezione delle Regioni i cui territori si collocano in zona bianca, si applicano le misure stabilite dai provvedimenti di cui all’articolo 2 del decreto-legge n. 19 del 2020 per la zona rossa”. Negli stessi giorni sono consentiti gli spostamenti ma solo in ambito regionale.

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