di redazione
Vincenzo Consolo, con le sue opere
intrise di amore per la Sicilia, e’ stato al centro della giornata
inaugurale della “foire du livre de Bruxelles”, l’appuntamento
nord europeo piu’ importante per l’industria del libro. L’Italia
quest’anno e’ stata ospite d’onore alla kermesse che si svolge
nell’area espositiva Tour & Taxis: l’omaggio a Consolo, a un mese
dalla sua scomparsa, e’ diventato l’evento nell’evento.
Consolo, con il suo rigoroso esempio di vita e di scrittura, ha
“catturato” l’attenzione. Ha intrigato relatori e pubblico delle
due iniziative promosse a Bruxelles dalla Regione Siciliana: la
celebrazione in fiera, al centro del padiglione italiano e
l’incontro piu’ approfondito, quasi piu’ “intimo”, nei locali
della Piola libri, nel cuore del quartiere europeo.
“Le parole non sono innocenti”. Questo motto caro a Consolo, con
tutti i suoi risvolti letterari, politici e sociali, e’
riecheggiato nell’appassionato intervento di Walter Geerts,
direttore dell’Academia Belgica di Roma; nel ricordo di Francesco
Vergara, direttore della biblioteca regionale; e in quello del
giovane scrittore Giuseppe Schillaci, che Consolo ha tenuto a
battesimo.
Il rigore della scrittura e della ricerca a cui e’ collegata, fa
di Consolo indubbiamente un autore complesso, affascinante. Ma e’
stato il racconto del rigore della sua vita, della sua dedizione
alle regole, della sua fede nella memoria, ad intrigare un
pubblico venuto ad ascoltare la testimonianza di persone che lo
hanno stimato e frequentato.
Prima l’europarlamentare Rosario Crocetta – che si e’ prestato al
ruolo di “conduttore” – e poi, in chiusura Vito Lo Monaco,
presidente della fondazione Pio La Torre, hanno “catturato”
l’attenzione, raccontando e facendo rivivere alcuni degli episodi
e delle dure battaglie che hanno caratterizzato l’impegno sociale
e politico di Consolo per il riscatto della “sua” Sicilia.
Consolo ha impegnato se’ stesso e la sua letteratura a sostegno
di battaglie a favore degli agricoltori, contro le prevaricazioni,
a favore degli emigrati, per il rispetto dell’ambiente e del
paesaggio, per tutelare la memoria storica della Sicilia. Si e’
sempre schierato, senza alcuna esitazione, a sostegno di chi
propugnasse il riscatto sociale dell’isola, contro il racket e
contro ogni mafia.
La proiezione del cortometraggio “L’isola in me”, un film
documentario di Ludovica Tortora de Falco, che attraversa la
Sicilia attraverso il racconto suggestivo e doloroso di Vincenzo
Consolo, ha fornito il quadro di riferimento in cui ogni
“frammento” delle testimonianze offerte al pubblico di Bruxelles
ha poi trovato il suo posto.
Dinanzi agli occhi, commossi e attenti, dei suoi parenti piu’
cari: l’amata moglie Caterina e il nipote Nino Bertoloni Meli.
ga
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