MILANO (ITALPRESS) – In occasione della Notte Europea dei Ricercatori, si è tenuto ai Ridotti della Scala di Milano il Dialogo B20-G20 sul Women Empowerment, promosso da B20, il principale engagement group del G20 espressione del mondo delle imprese a livello globale. Nel corso del Dialogo sono state presentate le raccomandazioni sviluppate dalla task force dell’Iniziativa Speciale sull’Empowerment Femminile (SIWE) del B20 che il prossimo 8 ottobre saranno consegnate dalla presidente B20 Emma Marcegaglia a Mario Draghi in qualità di presidente in carica del G20. Il Policy Paper ha identificato numerose raccomandazioni strategiche sulla parità di genere e l’inclusione a partire da tre parole chiave. Include: più donne nella forza lavoro in settori STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) e nella Ricerca e bilancio di genere; Reimagine: parità di genere e fra lavoro retribuito e accudimento/assistenza domestica; Grow: facilitare la leadership femminile nel mondo del business.
L’evento di oggi si è concentrato particolarmente sull’importanza delle materie e delle carriere STEM e ha ospitato il lancio del manifesto “Mind the STEM Gap” elaborato da Fondazione Bracco. Le call-to-action contenute nel manifesto, come la valorizzazione dei modelli di ruolo femminili e la progettazione di una formazione permanente e inclusiva, sono in linea con i contenuti del Policy Paper di SIWE e potrebbero aiutare concretamente a raggiungere gli obiettivi della parità e dell’inclusione di genere che B20 sostiene con forza.
All’incontro, aperto da Emma Marcegaglia, presidente del B20 hanno partecipato Maria Cristina Messa, ministro per l’Università e la Ricerca; Diana Bracco, Special Ambassador B20 per l’empowerment femminile, presidente e Ceo del Gruppo Bracco; Fabiola Gianotti, direttrice generale CERN; Roberta Cocco, assessora alla Trasformazione digitale e ai servizi civici; Gaela Bernini, segretaria generale Fondazione Bracco e Michele Crisostomo, presidente Enel e Co-Chair della task force Integrity & Compliance B20.
“Da un sondaggio del 2020 realizzato su 7.000 adulti in 7 paesi del G20 emerge che il 19% delle donne intervistate e il 25% dei maschi crede che le carriere STEM siano più adatte agli uomini che all’universo femminile – ha dichiarato Marcegaglia -. Ciò non è dovuto all’attitudine: le ragazze vanno altrettanto bene (se non meglio) dei ragazzi nei test scientifici e matematici standardizzati a livello internazionale. Piuttosto, l’interesse delle ragazze verso le materie STEM tende a scemare per ragioni culturali con il crescere dell’età. L’International Labour Organization (ILO) stima che le donne ricoprano solo il 33% dei ruoli manageriali nel settore IT nei paesi del G20 e, secondo uno studio statunitense, il 50% delle professioniste nell’ambito della tecnologia abbandonano entro i 35 anni, rispetto a circa il 20% in altri tipi di lavoro, a causa di ambienti di lavoro non inclusivi. Tutto questo riduce il numero di talenti ai livelli più alti. Come B20, chiediamo ai governi di affrontare attivamente le barriere fisiche e culturali che limitano l’accesso alle tecnologie digitali, anche in considerazione del ruolo strategico che il digitale ricopre per l’economia, la sostenibilità e la società, e di favorire percorsi di istruzione STEM per le ragazze”.
“Il superamento dei divari e degli stereotipi di genere può essere un obiettivo raggiungibile solo se affrontato sistematicamente dall’intera società – ha commentato la ministra Messa -. Il Manifesto “Mind the STEM Gap” promosso da Fondazione Bracco va proprio in questa direzione: accompagnare non solo le ragazze verso una scelta consapevole di percorsi di studio in ambito scientifico e tecnologico, ma ricordare a tutti noi come l’educazione dei giovani sia un lungo e ininterrotto cammino, fatto di un passo dopo l’altro, una marcia che deve vedere affiancati e compatti la famiglia e la scuola, l’università e il mondo del lavoro”.
Intervenendo in video al Dialogo B20-G20, la dg CERN Gianotti ha ricordato che le STEM sono al cuore della trasformazione della società e del pianeta, come dimostra la crescita tumultuosa delle professioni legate a Scienze e Tecnologia che non ha pari negli altri settori.
Per garantire uno sviluppo armonico della società e garantire all’interno settore della Ricerca prospettive diversificate e inclusive, il numero di ricercatrici e tecnologhe deve aumentare così come quello delle altre categorie sotto rappresentate. Gianotti ha inoltre segnalato che la cancellazione della cosiddetta STEM disparity farebbe crescere il PIL europeo fra i 600 e gli 800 miliardi entro il 2050, stando alle proiezioni.
“Riportare un numero crescente di donne nel mercato del lavoro, favorire l’accesso alla formazione STEM per le ragazze, raggiungere la parità di genere nelle posizioni che contano: sono questi gli obiettivi prioritari che ci siamo dati e che abbiamo tradotto in una serie di raccomandazioni, supportate da precisi KPI, per i Governi del G20 – ha spiegato Diana Bracco, Special Ambassador B20 per l’empowerment femminile, presidente e Ceo del Gruppo Bracco – Nessun Paese può fare a meno del contributo delle donne, per questo tutti devono investire sul potenziale femminile, impegnandosi nella lotta contro ogni tipo di condizionamento e di discriminazione”.
“Con la concretezza che ci contraddistingue, come Fondazione Bracco abbiamo messo a punto il Manifesto ‘Mind the STEM Gap’, che ha l’obiettivo di favorire l’accesso delle ragazze alle discipline STEM, le cui competenze sono sempre più richieste dal mondo del lavoro. La partecipazione femminile al mondo della scienza e delle professioni tecnologiche è infatti – ha aggiunto – ancora molto bassa: nel mondo solo il 31% opera nel settore dell’intelligenza artificiale e appena il 14% in quello del cloud computing. “Mind the STEM Gap” parla a tutte le persone che, a vario titolo, fanno parte della comunità educante che circonda bambine e bambini, ragazzi e ragazze e influenza la loro vita”.
Ideato da Fondazione Bracco, che da anni è impegnata a valorizzare l’expertise femminile, il Manifesto è stato declinato in una versione per la famiglia e una per la scuola, perché questi principi possano esprimersi nei contesti di sviluppo più importanti per contrastare efficacemente gli stereotipi e le pratiche che ancora inficiano un approccio paritario e garantire uguali opportunità di successo nelle discipline scientifiche.
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